La Spagna patria della corrida ha concesso agli animali domestici lo stesso status legale degli esseri umani in segno di crescente sostegno per i diritti degli animali.
Gli animali domestici in Spagna ai sensi della nuova legge saranno considerati “esseri viventi” invece che semplici oggetti come è stato fino ad ora. Ciò significa che nelle udienze di divorzio o quando i casi di eredità o debiti devono essere risolti dai tribunali, cani o gatti devono essere considerati allo stesso modo dei bambini. I giudici quando decidono chi dovrebbe avere il cane di famiglia, devono anche considerare il benessere dell’animale come farebbero se avessero a che fare con i bambini. L’affidamento condiviso dell’animale sarà un’opzione aperta ai giudici nelle udienze di divorzio, che dovranno anche decidere chi dovrà pagare i conti del veterinario e il cibo dell’animale.
Fundacion Affinity, gruppo di difesa degli animali domestici, riporta che il 49,3% delle case spagnole ha un animale domestico, ma il paese ha anche il quarto tasso di divorzi più alto nell’Unione europea. La nuova legge nelle varie norme ha stabilito:
– il maltrattamento degli animali domestici sarà considerato un crimine come se il proprietario avesse abusato di un’altra persona;
– se qualcuno trova un animale domestico abbandonato, come se si imbattesse in un bambino smarrito, ha il dovere pubblico di cercare di localizzare il proprietario o di informare le autorità.
La Spagna si unisce a Francia, Germania, Austria e Portogallo, paesi europei che hanno dato agli animali domestici lo stesso status legale.
Lola García, avvocata specializzata in diritti civili, al quotidiano La Vanguardia, ha detto:
«Ciò dimostra che stiamo cambiando la nostra mentalità, vediamo gli animali come esseri viventi con la capacità di provare dolore, felicità e tristezza».
La modifica della legge sugli animali domestici introdotta dai socialisti e dal partito di estrema sinistra Unidas Podemos, è stata sostenuta da tutti gli altri partiti, ad eccezione del partito di estrema destra Vox.
Sandra Guaita, deputata socialista, che ha presentato la legge al parlamento, ha affermato:
«Chiunque si opponga al cambiamento negherà il dolore e la sofferenza degli animali. Dobbiamo accettare che gli animali non sono oggetti, sono esseri viventi che sentono e soffrono».
La nuova legge arriva mentre il sostegno alla corrida in Spagna negli ultimi anni è in declino: alcuni spagnoli la considerano parte della cultura della nazione, altri la condannano come crudele. Il sondaggio del 2019 per El Español, un quotidiano online, ha rilevato che il 56,4% degli spagnoli era contrario alla corrida, mentre il 24,7% era favorevole e il 18,9% era indifferente.