La fototerapia migliora la funzione cognitiva nei pazienti affetti da demenza

La fototerapia (dal greco, “terapia con la luce”) è una tecnica curativa basata sull’uso della luce. Solitamente, viene applicata al trattamento di disturbi dermatologici (psoriasi, acne, eczema), del sonno (alterazioni del ritmo circadiano, insonnia) e di alcune malattie psichiatriche (disturbo affettivo stagionale).
Il soggetto durante la seduta di fototerapia è posto in prossimità di una fonte di luce naturale (sole, vedi elioterapia) o artificiale (es. “light box”) per un tempo di esposizione variabile (dalla mezz’ora alle due ore, in genere al mattino). Il principio dell’applicazione di questo trattamento è il seguente: la “light box” emana luce simulando l’illuminazione naturale esterna (solare); tutto ciò stimola i “prodotti chimici” che agiscono sul cervello, producendo un effetto sull’umore o sincronizzando i ritmi circadiani.
Le forme di luce nella fototerapia, possono variare per tipologia, colori ed intensità: ad esempio, con la luce ad ampio spettro viene simulata la radiazione solare, mentre con il soft laser (a bassa intensità) si focalizza un raggio luminoso allo scopo di alleviare dolori ed infiammazioni.

La recente revisione sistematica e una meta-analisi di un team di ricercatori, ha permesso di scoprire che la fototerapia può migliorare significativamente la funzione cognitiva nei pazienti anziani con demenza.
La demenza è una crescente preoccupazione per la salute pubblica caratterizzata da un progressivo deterioramento cognitivo, deficit motori e problemi comportamentali. La ricerca di trattamenti efficaci e a basso costo è fondamentale con una popolazione globale sempre più anziana.
I trattamenti farmacologici per la demenza sono spesso limitati da controindicazioni mediche, effetti collaterali avversi e efficacia insufficiente. Le terapie non farmacologiche, di conseguenza, hanno attirato l’attenzione come componente cruciale della cura completa della demenza. La fototerapia è una di queste terapie, utilizza luce intensa a spettro completo o luci specifiche per la lunghezza d’onda, offre i vantaggi di essere non invasiva, economica e sicura.
I ricercatori Xinlian Lu, Chengyu Liu e Feng Shao, nello studio pubblicato nella rivista Brain and Behaviour, per valutare l’impatto della fototerapia sulla funzione cognitiva nei pazienti con demenza, hanno condotto una revisione sistematica e una meta-analisi di 12 studi controllati randomizzati che hanno coinvolto 766 pazienti con demenza.
Il risultato primario era la funzione cognitiva misurata dal punteggio del Mini-Mental State Examination (o MMSE). È un test neuropsicologico per la valutazione dei disturbi dell’efficienza intellettiva e della presenza di deterioramento cognitivo. Gli esiti secondari includevano i sintomi comportamentali e psicologici della demenza (BPSD) e il sonno.
La meta-analisi ha rilevato che gli interventi di fototerapia hanno migliorato significativamente i punteggi MMSE nei pazienti con demenza. Tuttavia, non ci sono state differenze significative nei seguenti test:
Cornell Scale for Depression in Dementia (è un modo per controllare i sintomi della depressione in qualcuno che ha la demenza, a differenza di altre scale e schermi per la depressione, tiene conto di ulteriori segni di depressione che potrebbero non essere chiaramente verbalizzati da una persona);
Cohen-Mansfield Agitation Inventory (è un questionario di 29 voci progettato per misurare i tipi e le frequenze dei comportamenti agitati esibiti dagli anziani residenti nelle case di cura);
Neuropsychiatric Inventory score (è una delle scale più usate per la valutazione dei sintomi neuropsichiatrici e comportamentali presenti nella demenza. Le risposte della persona che vive vicino al paziente possono essere verificate interrogando e osservando direttamente il paziente);
Sleep Disorders Inventor (è lo strumento per gli studi sui disturbi del sonno nelle persone con malattia di Alzheimer).
I risultati suggeriscono che la fototerapia è un promettente intervento non farmacologico per migliorare i sintomi principali della demenza, in particolare la funzione cognitiva. Tuttavia, gli effetti della fototerapia sui sintomi comportamentali e psicologici della demenza (BPSD) e sul sonno rimangono poco chiari e richiedono ulteriori indagini.
Lo studio sottolinea l’importanza di considerare le terapie non farmacologiche nella cura della demenza, così come la necessità di ulteriori ricerche sull’efficacia di tali terapie nell’affrontare vari aspetti della demenza.
La fototerapia può offrire un’alternativa a basso costo, non invasiva e sicura ai tradizionali trattamenti farmacologici per i pazienti con demenza, migliorando potenzialmente la loro funzione cognitiva e la qualità generale della vita.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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