Divinazione – Giudice boliviano emette le sentenze dopo aver scrutato le foglie di coca

Un giudice boliviano ha rifiutato di dimettersi dopo aver ammesso che “leggere” le foglie di coca, aiuta a prendere decisioni.
Gualberto Cusi (proviene dalla comunità indigena Aymara), ha detto di  aver usato la tradizionale tecnica della divinazione, solo per orientarsi sul giudizio di colpevolezza o innocenza, ma non per emettere una definitiva sentenza.

La foglia di coca (considerata materia prima per la produzione di cocaina illegale), è un elemento vitale della cultura indigena in Bolivia, spesso è difesa dal presidente Evo Morales. Nelle Ande per migliaia di anni è stata utilizzata come stimolante, medicina a base di erbe, così come un sacramento in riti religiosi e sciamanici.
Gualberto Cusi (lo scorso anno, tra le polemiche è diventato un membro del Tribunale Costituzionale della Bolivia, quando i giudici, per la prima volta, sono stati eletti dal voto del popolo), in un’intervista ha ammesso di “consultare”  le foglie di coca quando si trova di fronte a difficili decisioni giudiziarie.
Gualberto Cusi è stato aspramente criticato dai politici di governo e opposizione. Roy Moroni, ha detto:
“La giustizia ha toccato il fondo, è una vergogna, non possiamo riporre la nostra fiducia nelle persone che scrutano le foglie di coca per determinare la libertà degli individui”.
Il giudice Cusi, successivamente ha cercato di chiarire quanto rilasciato nell’intervista. Ha detto:
“Le  foglie di coca le utilizzo solo come guida spirituale, non per emettere un giudizio di sentenza. In momenti in cui devo prendere decisioni, osservo dove cadono le foglie di coca per seguire la via. La coca mi ha aiutato a comunicare con le piante, gli animali, le montagne e i fiumi“.
Il presidente Evo Morales, origine indigena, ex coltivatore di coca, è un acerrimo difensore del tradizionale utilizzo delle foglie di coca. Recentemente in occasione della Cinquantacinquesima Commissione delle Nazioni Unite sulla lotta alla droga, si è recato a Vienna per sollecitare la revoca del divieto di masticare le foglie di coca per usi tradizionali e medicinali. Il Presidente, ha detto:
“Chiedo a tutte le istituzioni, a tutti i paesi, di rimediare a un errore storico, quello di aver inserito la foglia di coca nella lista delle sostanze stupefacenti, poste sotto il controllo internazionale nella Convenzione del 1961.
Non ci sono dati in tutto il mondo su danni alla salute degli esseri umani provocati dalla foglia di coca e da prodotti a base di foglie di coca come la marmellata, tè, mate, bevande analcoliche, e persino un liquore prodotto in Olanda. Recentemente ho recuperato da un malanno allo stomaco, grazie al tè di coca.
I produttori della foglia di coca non sono trafficanti di droga, i consumatori non sono tossicodipendenti“.
L’intervento di Morales si è concluso con un applauso da parte di molte delegazioni.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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