Crisi economica – In Grecia si diffonde il consumo di Sisa, la cocaina dei poveri

Conosciuto come Sisa, questo intruglio greco a base di metanfetamina è l’ultimo segno degli effetti collaterali della crisi economica che affligge la Grecia, si sta diffondendo attraverso le strade di Atene.
Leonidas, Ismail e Christos sono seduti nel cortile posteriore della Kethea Exelixis, un centro di terapia per tossicodipendenti, stanno parlando di Sisa, la “cocaina dei poveri”, una nuova droga che ha invaso la Grecia in crisi. I tre uomini sono veri esperti quando si tratta di confrontare la Sisa con altre droghe, praticamente hanno provato di tutto. Ismail dice: “Ti divora da dentro, ti fa arrabbiare”. Leonidas, annuisce: “Ti fa arrabbiare, sei veramente arrabbiato”.
E per Christos? Lui risponde:
«Quando prendi la Sisa non sai più cosa significa essere arrabbiato, si scatena l’animale che è in te. Io sono il tipo di ragazzo che prende ciò che gli serve, l’accattonaggio è sotto la mia dignità. Ho trascorso dieci anni in carcere per rapina in banca. Sono fuori da cinque anni. Mi piacerebbe dire quante banche ho rapinato, comunque sono stato condannato per rapina a tre banche».
Leonidas ha quaranta anni ma ne dimostra cinquantacinque. Ha preso farmaci da quando aveva tredici anni. Christos utilizza l’eroina dai tempi del carcere, sostiene di spararsela occasionalmente ma le tracce sulle braccia raccontano un’altra storia. Dice:
«L’eroina è dieci volte più forte di te, per sei anni sono uscito dalla mia vita, per me esisteva solo la droga, nient’altro, nemmeno il sesso. Ora il vero incubo è la Sisa».

La Sisa facile da fare, si compra a buon mercato
La Sisa è un incubo che può essere inventato in ogni cucina. L’ingrediente chiave è la metanfetamina, nota anche come crystal meth, la droga diventata un flagello mondiale, riesce a trovare ampio margine nei paesi più poveri e sottosviluppati. L’utilizzo porta rapidamente alla dipendenza psicologica, con un lungo elenco di effetti nefasti come una perdita di produzione di saliva e i denti che prima di cadere diventano neri, macchiati, spesso cariati.
Il crystal meth in una città come Atene in piena crisi, a volte è sostituito da acido della batteria, o se questo non è disponibile, da cloro, shampoo, olio motore, kerosene o dal Calgon (addolcitore d’acqua, previene il calcare nella lavatrice). La stricnina e l’acido solforico sono stati trovati nei campioni di Sisa. L’acido solforico è così corrosivo che può sciogliere il legno, la carta e il tessuto.
La Sisa attira per il suo basso prezzo, è facile da fare (i produttori hanno laboratori mobili, sfuggono con facilità ai controlli della polizia), una dose costa solo tra due e cinque euro, un prezzo abbastanza buono in un paese, dove anche i medici ora guadagnano circa novecento euro il mese.
Ismail, Christos e Leonidas per descrivere gli effetti procurati dalla Sisa utilizzano una combinazione di parole prese da un dizionario medico e riferimenti a film horror come: spasmi, sputare sangue, violenti attacchi improvvisi di diarrea, attacchi di violenza psicotica.
Christos, spiega: «Devi solo iniziare a fare a pugni quando quella roba è nel sangue». I tre uomini sono d’accordo che la scena della droga è diventata molto più violenta di quanto non fosse due anni fa, quindi, sapendo tutto questo, perché la gente prende la Sisa? Christos si stringe nelle spalle, dice: «E‘ la droga della crisi. Il paese sta andando in malora, proprio come i consumatori della Sisa. La pazzia va a braccetto».
Charalambos Poulopoulos, per molti anni ha guidato il centro Kethea Exelixis, sull’intervento di Christos, dice:
«E’ diventato difficile far accettare ai tossicodipendenti i programmi di astinenza. La vecchia battuta sulla Grecia: “E’ il primo paese africano con i nativi bianchi“, sembra sempre più vera.
Il tasso d’infezione da HIV negli ultimi due anni è salito alle stelle, nel 2008, ci sono stati quindici nuovi casi, nel 2011 duecento, l’anno scorso più di cinquecento. Tutto quello che possiamo fare, è andare là fuori e raccogliere gli aghi usati».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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