La dieta chetogenica protegge dalle crisi epilettiche

La dieta chetogenica ad alto contenuto di grassi e a basso contenuto di carboidrati è molto più di una semplice tattica dimagrante alla moda. È noto anche che aiuta a controllare le convulsioni nei bambini affetti da epilessia, in particolare quelli che non rispondono ai farmaci antiepilettici di prima linea.
I ricercatori dell’Università della California a Los Angeles (UCLA) in nuovo studio pubblicato nella rivista Cell Reports, dimostrano che i cambiamenti che la dieta provoca nel microbioma intestinale umano – i trilioni di batteri e altri microrganismi che vivono nel tratto digestivo – possono conferire nei topi protezione contro le convulsioni.
Gregory Lum ricercatore post-dottorato nel laboratorio di New York della professoressa Elaine Hsiao dell’Università della California a Los Angeles (UCLA), autore dello studio ha affermato:
«Comprendere come la funzione del microbioma viene alterata dalla dieta, potrebbe aiutare nello sviluppo di nuovi metodi terapeutici che incorporino questi cambiamenti benefici, evitando al tempo stesso alcuni inconvenienti della dieta».
La dieta chetogenica non è raccomandata come opzione antiepilettica primaria perché i pazienti sono spesso contrari a cambiamenti drastici nell’assunzione di cibo, o hanno difficoltà a seguire la dieta a causa dei suoi severi requisiti e dei potenziali effetti collaterali come nausea, costipazione e affaticamento.
Gregory Lum nella speranza di trovare nuovi metodi per trattare in modo più efficace le convulsioni in circa un terzo delle persone affette da epilessia refrattaria che non rispondono ai farmaci anticonvulsivanti esistenti, ha cercato di comprendere i meccanismi molecolari alla base dell’alterazione del microbioma intestinale umano dovuto alla dieta.
La precedente ricerca condotta dal laboratorio di Elaine Hsiao aveva scoperto che, in un modello di topo allevato per simulare l’epilessia, i topi alimentati con una dieta chetogenica, avevano un numero di crisi significativamente inferiore rispetto ai topi alimentati con una dieta standard.
Gregory Lum ha fatto un ulteriore passo avanti nella ricerca, studiando come il microbioma intestinale si altera in modo benefico nei bambini con epilessia che iniziano la terapia con la dieta chetogenica, a tal fine, ha trapiantato nei topi campioni fecali di pazienti pediatrici affetti da epilessia che seguono la dieta, per valutare se il microbiota intestinale associato alla dieta proteggesse i topi dalle crisi epilettiche.
I campioni fecali sono stati raccolti in collaborazione con il programma di terapia dietetica chetogenica dell’Università della California a Los Angeles (UCLA) da 10 pazienti pediatrici affetti da epilessia che non rispondevano ai farmaci antiepilettici e sono stati successivamente trattati con la dieta chetogenica. I campioni sono stati prelevati prima di iniziare la dieta e dopo un mese di dieta.
Lo studio ha rilevato che i topi che hanno ricevuto trapianti fecali da pazienti raccolti dopo un mese di dieta, erano più resistenti alle crisi epilettiche rispetto ai topi che hanno ricevuto trapianti fecali prima della dieta chetogenica.
È importante notare che la dieta chetogenica nei pazienti pediatrici, ha alterato le funzioni chiave del microbioma intestinale legate all’ossidazione degli acidi grassi e al metabolismo degli aminoacidi, e che questi cambiamenti sono stati conservati quando la materia fecale è stata trapiantata nei topi.
Gregory Lum ha affermato:
«Anche se sono necessarie ulteriori ricerche su questi cambiamenti, lo studio è promettente come passo verso la ricerca di nuove terapie basate sul microbioma per i pazienti pediatrici affetti da epilessia che non rispondono ai farmaci antiepilettici standard. Restringere le funzioni dei microbi che sono utili per la protezione dalle crisi epilettiche può potenzialmente portare a nuovi modi per migliorare l’efficacia della dieta chetogenica o per imitarne gli effetti benefici».

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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