India e Pakistan si stanno soffocando a causa del reciproco inquinamento

India e Pakistan, due Paesi con una lunga storia di tensioni, stanno affrontando un problema ambientale reciproco che diventa sempre più difficile da gestire ogni giorno che passa. I due Paesi stanno soffocando a causa del reciproco inquinamento, la risoluzione del problema richiede la cooperazione tra governi che hanno conflitti profondamente radicati. L’articolo di The Economist evidenzia la gravità del problema, il suo impatto e le sfide che i governi devono affrontare per risolverlo.
Mumbai la capitale commerciale dell’India è stata ricoperta da uno smog persistente per gran parte di questo inverno. La fitta foschia grigia, costituita da particolato, ha reso quasi invisibile lo skyline della città, in alcuni giorni, la qualità dell’aria di Mumbai è stata peggiore di quella di Delhi, nota per la sua aria inquinata.
Mumbai tra novembre e gennaio, ha registrato 36 giorni di “scarsa” qualità dell’aria, con un rischio per la salute anche per le persone sane. La Banca Mondiale ha analizzato i dati e ha scoperto che nove delle dieci città più inquinate al mondo si trovano nell’Asia meridionale, che comprende India e Pakistan.
Lo smog si sta diffondendo in tutta la regione mentre i Paesi accelerano l’industrializzazione e la costruzione di infrastrutture, portando a una crescita post-pandemia. È emerso che durante la stagione invernale dello smog, solo due dei dieci luoghi più inquinati dell’India si trovavano a Delhi e dintorni. Le altre aree inquinate comprendevano l’India occidentale, come Mumbai; anche Karachi e Peshawar, due città pakistane, sono in cima all’indice globale delle città con la peggiore qualità dell’aria, così come Kathmandu, ai margini settentrionali della pianura indo-gangetica, è stata colpita da una foschia giallo-marrone che oscura le cime dell‘Himalaya.
È stato evidenziato l’impatto sanitario ed economico dell’inquinamento sulla popolazione della regione. Gli alti livelli di particolato fine PM2,5 entrano nel flusso sanguigno e aumentano il rischio di malattie cardiache e polmonari, ictus e problemi respiratori. L’inquinamento atmosferico si stima che uccida ogni anno oltre due milioni di persone in Bangladesh, India, Nepal e Pakistan, riducendo l’aspettativa di vita media a livello globale di 2,9 anni; in India, ha ridotto l’aspettativa di vita di cinque anni, mentre nella pianura indo-gangetica la vita media indiana è di sette anni più breve.
Lo studio di Lancet ha stimato che nel 2019 a causa di morti e malattie legate all’inquinamento, l’economia indiana ha perso 37 miliardi di dollari, pari all’1,4% del Pil. L’India nello stesso anno – come riporta lo studio del Clean Air Fund e della Confederazione dell’industria indiana -, ha perso 1,3 miliardi di giorni lavorativi a causa di malattie legate all’inquinamento.
I poveri sono i più colpiti dall’inquinamento. Le zone più povere dell’Asia meridionale, Uttar Pradesh e Bihar sono tra le più inquinate, con oltre 115 milioni di abitanti che vivono con meno di 2 dollari il giorno. I poveri sono più propensi a usare combustibili sporchi, contribuendo ad alti livelli di inquinamento interno, mentre i ricchi utilizzano depuratori d’aria per creare una bolla per se stessi.
I governi della regione hanno lanciato diverse iniziative per affrontare la crisi dell’inquinamento, ma i loro sforzi sono stati per lo più inefficaci. Il programma nazionale indiano per l’aria pulita, lanciato nel 2019, mirava a migliorare la qualità dell’aria in 102 città, successivamente aumentate a 131, ma solo 38 città sono sulla buona strada per raggiungere i propri obiettivi. L’inquinamento in molte città, tra cui Mumbai, Bangalore, Chennai e Nagpur, è aumentato.
Il Pakistan non ha lanciato un programma nazionale per l’aria pulita, mentre il Bangladesh ha redatto una legge sull’aria pulita nel 2019 ma non l’ha approvata.
La Banca mondiale riporta che i responsabili politici stanno principalmente cercando di ridurre l’inquinamento all’interno delle città interessate, ma gran parte di esso ha origine altrove, ad esempio, il fumo che si alza ogni autunno nello stato indiano del Punjab, dove ora si pensa di indirizzare incentivi in denaro agli agricoltori per non bruciare i residui dei loro raccolti.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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