Beppe Grillo leader della protesta in Italia, giura di esportare la rivoluzione in Europa

Beppe Grillo leader italiano del partito della protesta, intervistato da AFP, ha detto che inizialmente esporterà il suo marchio di opposizione alla politica convenzionale in Europa, con una “rivoluzione senza la ghigliottina“.
L’ex comico che ha scosso il sistema politico in Italia prendendo un quarto dei voti nelle elezioni di febbraio (ora ha 163 deputati e senatori in parlamento), in un’intervista durante una tappa della campagna per le elezioni amministrative in Friuli Venezia Giulia, ha detto:
«Non temo di essere chiamato “pagliaccio” per aver messo in discussione il futuro dell’euro. Questa è la più grande rivoluzione nella storia, per ora è una rivoluzione senza la ghigliottina.
In Europa, si stanno organizzando, ci sono movimenti in Spagna che stanno prendendo ispirazione da noi. La nostra rivoluzione è andata di là dalle proteste degli Indignados e l’occupazione di Wall Street».
Grillo ha bocciato Franco Marini il candidato presidenziale tra i favoriti nel voto iniziato il 18 aprile nel parlamento italiano. Ha detto che l’ex sindacalista è stato un “uomo del sistema”, scelto solo come tutela giuridica per gli scandali di Silvio Berlusconi.
La sua speranza è per un voto di sostegno per il candidato Stefano Rodotà, ha detto: «Restiamo con Rodotà. Se qualcuno vuole votare per lui, siamo in grado di collaborare».
Grillo dai suoi sostenitori è visto come un guru ispiratore, ma è stato pesantemente criticato per le proposte di riforma populista e uno stile sfacciato contro i dissidenti all’interno del proprio movimento.
Beppe Grillo ai giornalisti presenti in una hall dell’hotel prima di un comizio nella città balneare di Grado, ha risposto al settimanale britannico The Economist, per aver scritto subito dopo le elezioni del 24-25 febbraio, che l’esito del voto ha rappresentato la vittoria dei clown Grillo e Berlusconi. Ha detto:
«Il pagliaccio non è una cattiva parola. I pagliacci sono persone che evocano sentimenti positivi. Io ero un attore comico, ho una particolare empatia con le persone».
Grillo si è difeso anche dalle accuse d’investimenti off-shore in Costa Rica, riportati dal settimanale italiano L’Espresso. Ha detto che l’articolo era una “vendetta” per la sua proposta di tagliare i sussidi per gli editori di giornali. Grillo ha chiarito che il denaro apparteneva alla cognata, la sorella di sua moglie, aggiungendo: «In ogni caso posso avere tutte le aziende del mondo. Non è denaro pubblico me lo sono guadagnato».

Vogliamo un piano B per la sopravvivenza
Grillo alla domanda suoi piani per un referendum sull’adesione all’euro, si è detto personalmente indeciso se mantenere la moneta o no:
«L’euro non è l’Europa. Ora è tutto basato sulla speculazione finanziaria, sulle banche, sugli spread obbligazionari. Vogliamo un piano B per la sopravvivenza».
Grillo ha poi respinto le critiche della sua presa di posizione contro il sostegno alla principale coalizione di centro-sinistra che ha vinto di misura le elezioni, dicendo: «Volevano solo i nostri voti. Non si parla di collaborazione con questi dinosauri che sono stati qui per 30 anni. Il paese è in rovina. Sono quelli che hanno rovinato tutto. Si trovavano all’interno del sistema. Hanno distrutto questo grande paese e ora ci dicono di salvarlo».
L’Italia soffre la peggiore recessione dal periodo post-bellico, grandi imprese e sindacati hanno sollecitato il leader politico ad agire rapidamente per formare un nuovo governo. Grillo ha detto che il suo partito era stato chiaro fin dall’inizio, non si sarebbe mai alleato con chiunque in parlamento. Ha detto:
«Forse alcune persone sono deluse perché non abbiamo cambiato l’Italia in due settimane. Non avrebbero dovuto votare per noi».
Grillo ha anche accusato i partiti tradizionali di stallo su un nuovo governo, una situazione rischiosa:
«Vogliono aspettare fino a settembre per vedere cosa succede, ma l’economia in questo paese crollerà entro settembre».
Grillo ha detto che il linguaggio conflittuale in parlamento non si è riflesso a livello di base, il suo movimento era già al lavoro con i giovani sulla divisione della politica, ha detto:
«I giovani capiscono le idee, stanno cominciando a capire che non si tratta di destra e sinistra. Ci sono cose che possiamo far convergere. I giovani sono già lì».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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