L’Italia di Berlusconi in piena contraddizione, prima nega poi bombarda Gheddafi

Prima reazione ufficiale ai problemi in Libia:
L’Italia non vuole essere coinvolta per aiutare il popolo libico.
Successiva reazione ufficiale:
Italia consente ad altri paese, tra cui la Francia, di bombardare le forze di Gheddafi.
Ulteriore reazione ufficiale:
L’Italia consente ad altri paesi di utilizzare il suo territorio come base da cui partire per bombardare Gheddafi.
Dopo la reazione ufficiale:
L’Italia non bombarderà le forze di Gheddafi ma invierà aerei italiani per compiere missioni di ricognizione per le forze della coalizione.
Ultima reazione ufficiale:
L’Italia prenderà parte ai bombardamenti contro le forze del colonnello.
Futura reazione ufficiale:
Niente di coerente, difficile prevedere quello che accadrà. In realtà, la decisione di Berlusconi di appoggiare il bombardamento sul suo ex amico Gheddafi, sembra aver aperto una spaccatura nel governo già piuttosto fragile. La spaccatura può diventare una divisione il 3 maggio quando il parlamento italiano dovrà votare sì o no sulla questione di bombardare la Libia con aerei e bombe italiane. Tra l’altro, sono i ragazzi della Lega Nord i più contrari a bombardare la Libia.
Il bombardamento della Libia si sta rivelando un problema esplosivo che può mandare in mille pezzi il governo Berlusconi, già in piena confusione anche con la questione se l’Italia deve abbracciare le gioie del nucleare.
Sbaglia chi dice che l’Italia è una terra senza direzione. L’Italia non è alla deriva, è solo che la barra del timone della nave italiana nelle mani di Berlusconi, pone l’Italia in una direzione nuova ogni cinque secondi o giù di lì.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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