Walmart ha depositato un brevetto per api robotiche, impollinerebbero le colture proprio come i veri insetti

Il brevetto descrive come i minuscoli autonomi “droni impollinatori” userebbero i sensori per localizzare le colture, trasportare il polline e verificare quali colture sono state impollinate con successo. Il brevetto suggerisce che sarebbe un modo molto più efficiente per impollinare le colture.
Walmart per i droni in totale ha depositato sei brevetti per le tecnologie di coltivazione, compresi quelli che identificherebbero i parassiti e controllerebbero la salute delle colture. Il gigante della vendita al dettaglio deve ancora commentare esattamente come intende utilizzare la nuova tecnologia, è possibile che preveda di avviare un’attività agricola, una strategia che potrebbe aiutare a espandere la sua attività alimentare e portare a un maggiore controllo della sua catena di approvvigionamento alimentare.
Il brevetto per le api robotiche è tra gli ultimi sviluppi nella battaglia in corso tra Walmart e Amazon per la vendita al dettaglio e, più recentemente, per la spesa. Amazon ai suoi membri Prime lo scorso febbraio in città selezionate durante la giornata ha iniziato a offrire gratuitamente il servizio di consegna della spesa. Walmar all’inizio di questa settimana ha annunciato l’intenzione di offrire un servizio di consegna di generi alimentari in più di 800 negozi per un importo forfettario di 9,95 dollari.
La tecnologia dell’ape drone, diventata realtà dopo una rappresentazione nel sesto episodio della terza stagione della serie televisiva Black Mirror, potrebbe teoricamente dare a Walmart un vantaggio nella produzione alimentare a lungo termine. Il declino delle api rappresenta una grave minaccia per il mondo alimentare, circa un terzo del cibo che consumiamo – frutta, verdura, erbe e spezie – dipende dall’impollinazione delle api da miele, costituiscono solo il 2% della popolazione totale delle api.
Ciò che uccide le api è difficile da dire, probabilmente è da imputare a una complessa interazione di fattori di stress multipli: mancanza di diversità genetica tra le popolazioni, mancanza di spazio per volare liberamente, parassiti, malattie e pesticidi. C’è anche la sindrome dello spopolamento degli alveari (SSA, in inglese CCD, ovvero Colony Collapse Disorder), un fenomeno ancora poco conosciuto per il quale le colonie di api (Apis mellifera) periscono bruscamente. Lo spopolamento è diminuito negli ultimi anni.
Altre organizzazioni hanno già sviluppato o elaborato idee per tecnologie simili per le api robot, tra cui un team all’Harvard University, un ricercatore presso l’Istituto Nazionale Giapponese di Scienze e Tecnologie Industriali Avanzate, e uno studente presso la Savannah College of Art and Design in Georgia. Attualmente su vasta scala non è utilizzata alcuna tecnologia per le api robotizzate.
La tecnologia dei droni di Walmart potrebbe aumentare la produzione alimentare se le popolazioni di api continuassero a diminuire nei decenni a venire. Quinn McFrederick, un entomologo dell’Università della California, è del parere che sia meglio spendere risorse per proteggere le api reali, intervistato da NPR, ha detto:
«Oltre alle argomentazioni più pratiche, come i costi per le piccole aziende agricole non vorrei vivere in un mondo in cui le api sono sostituite da macchinine di plastica. Concentriamoci sulla tutela della biodiversità che ancora abbiamo a disposizione».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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