Rianimazione cardiopolmonare (RCP) negata a donne infartuate da uomini che temono di essere accusati di violenza sessuale

Le donne con un arresto cardiaco fuori dall’ospedale hanno più probabilità di morire “perché la gente ha paura di eseguire la Rianimazione cardiopolmonare (RCP) su di loro, potrebbe essere vista come un’aggressione sessuale”.
La ricerca pubblicata su European Heart Journal, ha evidenziato che le donne che subiscono un arresto cardiaco, hanno meno probabilità degli uomini di ricevere la RCP salvavita in un luogo pubblico.
Gli scienziati olandesi hanno scoperto che il 73% degli uomini che hanno subìto un arresto cardiaco in pubblico ha ricevuto la RCP da una persona, a differenza del 68% delle donne. Hanno detto che il timore di toccare il petto di una donna, visto come una molestia sessuale, può dissuadere le persone a intervenire per aiutare a far ripartire il cuore.
Lo studio è stato commentato da un esperto, ha sostenuto che gli astanti non eseguono la RCP perché temono anche di ferire le donne “fragili”.
I ricercatori hanno evidenziato che le persone hanno meno probabilità di rendersi conto della gravità di una donna, ciò può portare a ritardi nel chiamare i servizi di emergenza, riducendo la possibilità di sopravvivenza delle pazienti di sesso femminile.
I ricercatori dell’Università di Amsterdam hanno analizzato 5.717 arresti cardiaci avvenuti tra il 2006 e il 2012, è emerso che rispetto al 20% degli uomini, circa il 12,5% delle donne rianimate sono sopravvissute e dimesse dall’ospedale. Hanno suggerito che questo è dovuto molto probabilmente a ritardi nella chiamata di un’ambulanza e nell’avvio della RCP per le donne.
Il dottor Hanno Tan, autore principale dello studio, ha detto:
«In questa fase iniziale vista la breve finestra disponibile per salvare la vita del paziente, conta ogni singolo minuto. E’ cruciale inviare tempestivamente la richiesta d’aiuto al numero di emergenza».
Le persone possono essere meno consapevoli del fatto che l’arresto cardiaco può verificarsi tanto spesso nelle donne quanto negli uomini; le stesse donne possono mal valutare i sintomi di un attacco cardiaco imminente, annunciati con affaticamento, svenimento, vomito e dolore al collo o alla mascella. Gli uomini hanno maggiori probabilità di segnalare disturbi tipici come il dolore al petto.
Sarah Perman specializzata in medicina d’urgenza presso l’Università del Colorado Hospital, ha detto:
«Studi simili hanno dimostrato che c’è sovrasessualizzazione dei corpi femminili, molti sono esitanti a fornire la rianimazione cardiopolmonare (RCP) perché la considerano qualcosa di sbagliato che potrebbe essere percepita come un’aggressione o molestia sessuale.
Le persone sono più propense a pensare che una donna sia appena svenuta, molti hanno paura di causare lesioni a donne considerate più fragili».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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