Mangiare funghi può abbassare i livelli di pressione sanguigna

I benefici dei funghi per la salute
I funghi commestibili sono arricchiti con composti bioattivi nutrizionali, fibre alimentari, aminoacidi, steroli, proteine, vitamine e minerali che possono influenzare le funzioni cardiovascolari, questi tipi di funghi sono considerati un alimento funzionale comune presente in diversi tipi di diete, come la dieta mediterranea e la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), un piano di alimentazione che ha come obiettivo principale di aiutare a controllare l’ipertensione arteriosa, prevede il consumo di vegetali, frutta, cereali integrali e prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi, che sono fonti di potassio, magnesio, calcio e fibre che promuovono la diminuzione della pressione arteriosa.
Il ruolo dei funghi come intervento dietetico per alleviare gli eventi cardiovascolari e l’ipertensione non è chiaro, pertanto, è imperativo comprendere il meccanismo d’azione alla base dei costituenti bioattivi dei funghi sul cuore e sull’allergenicità.
Lo studio “Funghi commestibili come potenziali alimenti funzionali nel miglioramento dell’ipertensione” è stato pubblicato nella rivista Phytotherapy Research.

Cos’è l’ipertensione?
L’ipertensione è una condizione cronica, modificabile, non trasmissibile e multifattoriale che porta ad un aumento della pressione arteriosa, di conseguenza, è un importante fattore di rischio per le malattie cardiache. Lo studio nel 2015 riporta che i decessi di 4,5 milioni di uomini e 4,0 milioni di donne sono stati attribuiti a una pressione sistolica più elevata.
La pressione arteriosa normale è attribuita a una pressione arteriosa diastolica media di 80 mmHg e una pressione arteriosa sistolica media di 120 mmHg, un individuo è considerato affetto da ipertensione quando la pressione arteriosa sistolica è superiore o uguale a 140 mmHg e la pressione arteriosa diastolica è superiore o uguale a 90 mmHg.
L’ipertensione non trattata, espone l’individuo a un alto rischio di andare incontro a eventi cardiovascolari, ictus, sindromi aortiche, insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale, stenosi della valvola aortica e cardiomiopatia ipertensiva.

Il ruolo dei funghi nel migliorare l’ipertensione
Gli interventi dietetici associati all’inclusione di alimenti funzionali (FF) sono diventati sempre più popolari nella gestione di diversi disturbi cronici, inclusa l’ipertensione. I funghi sono macrofunghi quando hanno un corpo fruttifero visibile a occhio nudo, come i funghi porcini, i funghi champignon o i funghi chiodini. I funghi sono ricchi di composti bioattivi essenziali, tra cui polifenoli, terpeni, ergosteroli e terpenoidi, oltre a proteine e polisaccaridi.
È stato dimostrato che i composti bioattivi dei funghi riducono l’ipertensione. Inoltre, i funghi contengono anche molte vitamine come cobalamina, riboflavina, tiamina, vitamina D, acido ascorbico e minerali, tra cui magnesio, sodio, ferro, calcio, manganese, potassio, fosforo e rame.
I ricercatori in diversi studi hanno indicato che i funghi presenti nella dieta DASH e nelle diete mediterranee avvantaggiano significativamente i pazienti con ipertensione, alcuni dei diversi tipi di funghi che potrebbero essere inseriti in queste diete includono funghi portobello, maitake, shiitake, reishi, ostriche, berretto giallo, shimeji, enoki e cavolfiore.

I funghi in che modo migliorano l’ipertensione?
I biomarcatori di colesterolo, omocisteina, lipoproteine ad alta densità (HDL), lipoproteine a bassa densità (LDL), omeostasi, triacilglicerolo a digiuno, aggregazione antipiastrinica e infiammazione, spesso sono utilizzati per determinare l’effetto del cibo sull’ipertensione.
La biosintesi del colesterolo avviene attraverso la via del mevalonato che si verifica nel sistema epatico e coinvolge varie reazioni enzimatiche. La sintesi del mevalonato rappresenta una tappa fondamentale nel controllo della sintesi endogena di colesterolo.
I cambiamenti nell’enzima 3- idrossi-3-metilglutaril coenzima A (HMG-CoA) sembrano influenzare la biosintesi del colesterolo. La trasformazione del HMG-CoA in acido mevalonico è terapeuticamente mirata ad alleviare l’ipertensione, in particolare, i componenti bioattivi nei funghi inibiscono l’attività della HMG-CoA reduttasi, che è essenziale per la sintesi del colesterolo.
I funghi contengono anche alti livelli di flavanoli, in particolare quercetina, ed enzimi fibrinolitici che esercitano vasorilassamento e inibiscono la placca vascolare all’interno delle arterie. Gli effetti sinergici legati al vasorilassamento, alla biosintesi del colesterolo e ai sistemi fibrinolitici prevengono l’ipertensione.
Lo studio ha evidenziato che diversi componenti dei funghi, come la cordicepina, l’ergosterolo, il chitosano, i mannitoli, i β-glucani, i tocoferoli, gli indoli e l’ergotioneina, sono associati a effetti positivi sulla funzione cardiaca. L’ergosterolo subisce la fotolisi e produce vari metaboliti della vitamina D, che regola i livelli di calcio nel corpo. Livelli ridotti di vitamina D sono stati associati a un elevato rischio di ipertensione.
La lovastatina è stata estratta dalla porzione fruttifera di Agaricus bisporus, Lentinula edodes e Chanterelle cibarius, questo composto bioattivo si trasforma enzimaticamente in idrossiacido, che inibisce la trasformazione del HMG-CoA in acido mevalonico, portando così all’abbassamento dei livelli di colesterolo.
I tocoferoli sono estratti dal Craterellus cornucopioides, che sembrano esercitare effetti positivi sulla funzione cardiaca. Il chitosano, presente nell’Imerlia badia, può alleviare i livelli di LDL e trigliceridi nel sangue.
Molti studi in vivo e in vitro hanno rivelato che l’introduzione sistematica dell’antagonista dell’acido γ-aminobutirrico (GABA) può abbassare la pressione sanguigna e la bradicardia attraverso l’attivazione dei recettori GABA nei tessuti cardiovascolari.

Conclusioni
L’attuale revisione ha descritto come i funghi e i loro composti bioattivi possono migliorare l’ipertensione. Gli interventi dietetici, come la dieta DASH e la dieta mediterranea che spesso includono i funghi, possono alleviare l’ipertensione cronica.
I ricercatori hanno evidenziato che diversi composti bioattivi ottenuti da funghi, come lovastatina, cordicepina, ergosterolo ed eritadenina, influenzano l’espressione genica che induce funzionalità cardiovascolari a causa delle loro somiglianze strutturali con le porzioni di adenosina o colesterolo. Pertanto, queste molecole sono potenziali farmaci candidati per essere utilizzati per ridurre l’ipertensione, tuttavia, lo studio richiede ulteriori ricerche.
L’assunzione dietetica di funghi può essere utilizzata come misura profilattica senza eludere il trattamento farmacologico antipertensivo. Sono necessari ulteriori studi per comprendere il ruolo dei polisaccaridi dei funghi come il D-mannitolo nella modulazione della biosintesi e dell’adsorbimento del colesterolo.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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