Appassionata supplica di una ragazza siriana al senatore John McCain per evitare un intervento americano (video)

Il senatore John McCain nel corso di un incontro informale pubblico a Phoenix ha affrontato un pubblico in gran parte contrario all’azione militare in Siria.
Il senatore repubblicano nel corso della riunione del mattino ha ripetutamente detto a circa 150 elettori che non ci sarebbe alcuna intenzione di inviare in Siria truppe americane per ritorsione all’attacco con armi chimiche che è stato fatto vicino a Damasco nel mese di agosto:
«Voglio iniziare dicendo che sono inflessibilmente contrario ad avere un unico stivale americano sul terreno in Siria. Il popolo americano non avrebbe retto per questo.
In secondo luogo, sarebbe controproducente farlo. Il sangue americano è un tesoro troppo prezioso».
Il senatore John McCain al raduno in una biblioteca pubblica, aveva programmato per parlare d’immigrazione e altre questioni, ma la Siria ha dominato la conversazione.
E’ stato subito interrotto da qualcuno che gridava che la sua risposta sul tema non era abbastanza buona.
Alcune persone dai loro posti mostravano cartelli con messaggi del tipo: “Non bombardare la Siria” e “Sicurezza attraverso la pace”.
John McCain ha detto al pubblico che presto avrebbe visto la prova inconfutabile che il presidente siriano Bashar Assad era il responsabile del mortale attacco del 21 agosto:
«Se apriamo la porta per l’uso di armi chimiche senza dare una risposta, allora penso che inviamo un segnale ad altre persone che vogliono utilizzarle, che possono farlo impunemente».

La supplica appassionata della giovane siriana

Tra il pubblico una giovane ragazza che si è identificata come “Jumana” ha chiesto la parola. Ricevuto il microfono, al senatore John McCain ha detto:
«Non possiamo permetterci di trasformare la Siria in un altro Iraq, o Afghanistan (mentre la folla applaudiva), ti prego.
La mia famiglia è lì. Ci sono tanti buoni siriani. La maggioranza del popolo siriano vuole salvare il loro paese. E avete bisogno di ascoltare anche la maggioranza del popolo americano, che non vuole che tu vada lì. Un mio cugino di diciotto anni che viveva nel paese, recentemente è stato ucciso dalle forze opposte al presidente Bashar al-Assad».
Il senatore John McCain, come prova della sua familiarità con il conflitto, sulle forze di opposizione ha citato i suoi viaggi nella regione, come risposta ha detto:
«Io li ho incontrati, li conosco, e so chi sono, conosco abbastanza bene la Siria per sapere che si tratta di una nazione moderata. E non è una nazione che abbraccerà questi combattenti stranieri, però dire che Bashar Assad è tutt’altro che un spietato macellaio, allora siamo in forte disaccordo».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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