Potente soluzione contro la carie dentale con un nuovo trattamento combinato

La fitta di un mal di denti o la scoperta di una carie è un timore universale. La carie dentale, più comunemente conosciuta come carie, è un avversario insidioso, colpisce milioni di bocche in tutto il mondo. La carie può portare a dolore, perdita dei denti, infezioni e, nei casi più gravi, persino alla morte.
I trattamenti a base di fluoro sebbene siano stati per lungo tempo il “gold standard” in odontoiatria, questo singolare metodo è ormai datato e ha effetti limitati. I trattamenti attuali non controllano sufficientemente il biofilm – il principale colpevole della carie dentale – e allo stesso tempo prevengono la demineralizzazione dello smalto: questo duplice dilemma diventa particolarmente pronunciato nelle popolazioni ad alto rischio dove l’insorgenza della malattia può essere sia rapida sia grave.
Il team di ricercatori guidati da Hyun (Michel) Koo della School of Dental Medicine dell’Università della Pennsylvania in collaborazione con David Cormode della Penn’s Perelman School of Medicine e della School of Engineering and Applied Science, nel nuovo studio pubblicato nella rivista Nature Communications, ha svelato una sinergia inaspettata nella battaglia contro la carie dentale. La loro ricerca ha rivelato che la combinazione di ferumossitolo (Fer) e fluoruro stannoso (SnF 2 ) potrebbe rappresentare una potente soluzione contro la carie dentale.
Hyun (Michel) Koo coautore dello studio ha affermato:
«I trattamenti tradizionali spesso non riescono a gestire in bocca il complesso ambiente del biofilm. Il nostro trattamento combinato non solo amplifica l’efficacia di ciascun agente, ma lo fa con un dosaggio inferiore, suggerendo un metodo potenzialmente rivoluzionario per la prevenzione della carie nei soggetti ad alto rischio».
Le loro scoperte includono la capacità del ferumossitolo (Fer) di stabilizzare il fluoruro stannoso (SnF 2 ), l’aumentata attività catalitica del ferumossitolo (Fer) quando combinato con il fluoruro stannoso (SnF 2 ) e sullo smalto dei denti, la formazione di una pellicola protettiva ricca di Fe/Sn/F che può fungere da scudo contro ulteriore demineralizzazione. Inoltre, questa terapia combinata non altera l’equilibrio ecologico del microbiota orale e non ha effetti collaterali negativi sui tessuti circostanti dell’ospite.
David Cormode coautore dello studio ha affermato:
«Ciò che ci entusiasma di più di questi risultati è il metodo multiforme alla prevenzione della carie, non si tratta solo di inibire la crescita batterica o di proteggere lo smalto, è un metodo olistico che prende di mira sia gli aspetti biologici sia quelli fisico-chimici della carie dentale».
Il team di ricercatori inoltre ha evidenziato che, al di là di questa misura protettiva e proattiva, è emerso un intrigante secondario vantaggio: molti bambini affetti da carie grave soffrono anche di anemia da carenza di ferro. L’uso del ferumossitolo (Fer) potrebbe risolvere contemporaneamente i problemi dentali e quelli dell’anemia.
Hyun (Michel) Koo riflettendo sui prossimi passi della ricerca ha affermato:
«Anche se siamo soddisfatti di questi risultati iniziali, miriamo ulteriormente a scavare più a fondo per comprendere i complessi modi in cui il ferumossitolo (Fer) e il fluoruro stannoso (SnF 2 ) si sinergizzano per potenziare gli effetti terapeutici».
Lo studio ha evidenziato un altro vantaggio significativo di questo trattamento combinato, è la promessa di una rapida transizione alle applicazioni cliniche, poiché il ferumossitolo (Fer) è una formulazione di nanoparticelle di ossido di ferro standardizzata, il suo utilizzo topico a una frazione del dosaggio sistemico approvato, potrebbe accelerare il suo percorso verso applicazioni pratiche e commercializzazione senza il lungo e arduo viaggio delle approvazioni di nuovi farmaci.
Il team di ricercatori guardando al futuro, ha detto che sono necessarie ulteriori ricerche sugli esatti meccanismi di interazione tra fluoruro stannoso (SnF 2 ) e il ferumossitolo (Fer), sul processo di generazione di specie reattive dell’ossigeno e sulla formazione e sull’efficacia della pellicola protettiva dello smalto.
David Cormode in conclusione ha affermato:
«Qui c’è del potenziale non solo nelle cure dentistiche, ma anche nell’esplorazione di come questa combinazione possa essere mirata contro altri biofilm».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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