Il riconoscimento facciale della Cina sorveglia 1,4 miliardi di persone

Il signor Ao aveva aspettato mesi per questo momento, con sua moglie e i suoi amici, finalmente era in grado di vedere il suo idolo sul palco. Era il primo sabato di aprile, il leggendario cantante Jacky Cheung stava per suonare allo stadio Nanchang davanti a 60.000 persone presenti per vedere uno di quelli che i media chiamano “I Quattro Re Celesti” (termine cinese, creato nel giugno 1992 da Oriental Daily News, si riferisce alle quattro più grandi superstar maschili d’intrattenimento /arte di Hong Kong), cantanti del cosiddetto “cantopop”, genere musicale incredibilmente popolare nel sud-est della Cina.
Il signor Ao, 31 anni, ha avuto solo il tempo di sentire le note di apertura quando due poliziotti l’hanno arrestato in mezzo alla folla. Era già noto alle autorità per un “crimine economico”, durante i controlli di sicurezza all’ingresso dello stadio era stato individuato da telecamere dotate di tecnologia di riconoscimento facciale.
Li Jin agente di polizia, all’agenzia di stampa Xinhua, ha detto:
«L’uomo sembrava completamente colto di sorpresa quando lo abbiamo portato via, non pensava che la polizia sarebbe stata in grado di catturarlo rapidamente in mezzo a una folla di 60.000 persone».
Xi Jinping Presidente della Repubblica popolare cinese sta acquisendo raffinati strumenti tecnici mentre continua la sua morsa su tutti gli aspetti della vita politica, sociale ed economica del paese. L’uomo forte di Pechino è particolarmente interessato a impiegare l’intelligenza artificiale, definita da Jean-Pierre Cabestan (professore e capo del Dipartimento di governo e studi internazionali presso l’Università Battista di Hong Kong) “un Grande Fratello orwelliano degno del 1984”.
I media statali cinesi riportano che SkyNet il sistema di telecamere di sorveglianza testato in 16 città e province, in due anni ha già permesso di arrestare 2.000 latitanti. Entro il 2020 sarà presente in tutti i principali locali pubblici della Cina. I suoi sviluppatori sostengono con orgoglio che indipendentemente dagli angoli e illuminazione, in “un secondo” sarà in grado di eseguire la scansione dell’intera popolazione cinese (1,379 miliardi nel 2016).
Lo scorso inverno, un giornalista della BBC ha sfidato Guiyang, città della Cina sud-occidentale, a trovarlo. Ci sono voluti sette minuti per localizzarlo con le telecamere della città e inviare sul posto gli agenti di polizia; quelli in servizio presso la stazione ferroviaria di Zhengzhou per il Capodanno cinese sono stati dotati di occhiali di riconoscimento facciale. Dietro i loro occhiali scuri ad alta tecnologia, potevano quasi immediatamente confrontare i passeggeri in transito con la banca dati della stazione di polizia.
Xi Jinping Presidente della Repubblica popolare cinese nel recente documentario “Amazing China”, ha detto: «La sensazione di sicurezza è il miglior regalo che un paese possa fare alla sua gente».
Il documentario trasmesso in televisione prima del cruciale 19° Congresso del partito dello scorso autunno, rileva che la Cina ha la più grande rete al mondo di telecamere di sorve-glianza. Il paese da solo rappresenta il 42% del mercato mondiale della videosorveglianza.

Cina, oltre la sorveglianza c’è il sistema di credito sociale
Il Sistema di Credito Sociale è un’iniziativa creata dal governo cinese al fine di sviluppare un sistema nazionale per classificare la reputazione dei propri cittadini. E’ stato comunicato che questo sistema sarà utilizzato per assegnare, a ogni cittadino, un punteggio rappresentante il suo credito sociale, in conformità a informazioni possedute dal governo, riguardanti la condizione economica e sociale di ogni singolo cittadino. Funzionerà come un sistema di sorveglianza di massa, sarà basato su tecnologie per l’analisi di big data. Inoltre, avrà la funzione di attribuire un punteggio alle imprese che operano nel mercato cinese e quindi di classificarle.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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