Composti di beta-carboline potrebbero frenare l’alcolismo

Phani Babu Tiruveedhula autore dello studio presso l’Università del Wisconsin, Milwaukee ha detto:
«L’alcolismo è un problema importante negli Stati Uniti. L’abuso di alcol ogni anno costa quasi 220 miliardi di dollari per l’economia degli Stati Uniti. E’ un numero impressionante, abbiamo bisogno di un trattamento migliore in questo momento».
Le cause esatte di alcolismo non sono ben comprese, gli scienziati spiegano che la voglia di bere è legata ai centri di piacere del cervello. Hanno scoperto che l’alcol stimola il cervello a rilasciare la dopamina, la stessa neurochimica i cui livelli aumentano come risposta al comportamento piacevole.
Il dottor James Cook, presso l’Università del Wisconsin, Milwaukee, co-autore dello studio, ha detto:
«Attualmente alcuni farmaci sono disponibili per trattare l’alcolismo, attenuano il sistema della dopamina, rendono meno felici quando si beve una bevanda alcolica. In alcuni pazienti questi farmaci, derivati da una classe di composti chiamati antagonisti degli oppiacei, causa la depressione. Il valium è un esempio di un altro farmaco comunemente utilizzato per trattare l’alcolismo».
Phani Babu Tiruveedhula e James Cook alla ricerca di un’alternativa, si sono concentrati su composti beta-carboline noti per produrre alcuni degli stessi risultati come il valium e gli antagonisti oppioidi senza gli effetti collaterali indesiderati. Nei test con topi allevati a desiderare l’alcol, hanno scoperto che la somministrazione di questi composti ha drasticamente diminuito il loro desiderio di bere. I due ricercatori inoltre hanno osservato meno effetti collaterali comuni di farmaci per il trattamento dell’alcolismo, come la depressione e la perdita della capacità di provare piacere.
I farmaci hanno ridotto l’ansia nei ratti addestrati a bere alcolici, ma non negli animali di controllo, questo è diverso da ciò che si osserva con i farmaci attuali, gli scienziati pensano che il risultato suggerisca che i nuovi composti funzionano in modo diverso rispetto agli antagonisti degli oppiacei. Come tale, i beta-carboline possono anche essere meno coinvolgente.
Il dottor James Cook ha aggiunto:
«Ciò che mi entusiasma è che i composti sono attivi per via orale, non causano depressione come accade con alcuni farmaci. Se tutto funziona, un farmaco potrebbe essere pronto per il mercato in 5 – 6 anni».
Gli scienziati hanno riferito i loro risultati il 19 agosto 2015 al 250° National Meeting & Exposition of the American Chemical Society a Boston, MA.

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