Calciopoli – La strage degli onesti, per una sentenza scandalo

Lo scandalo più grande della storia del calcio non è aver falsato un intero campionato per un anno almeno, non è averci rubato i sogni, non è aver ingannato i tifosi. E’ questa sentenza ipocrita salva-tutti, questa vergogna letta in pochi minuti alle nove di sera che liquida 95 giorni di sacrosanta rabbia e indignazione. Questa roba che assomiglia alla tabellina dei delitti e delle pene che il ministro Mastella faceva girare venti giorni fa, quando noi temevamo l’amnistia e avevamo paura a tifare Italia ai Mondiali e invece stavano preparando esattamente questa cosa qui, un bell’indulto neanche mascherato. Sconti di pena per tutti e si riparte. Che schifo. E scusate se è poco per quel che è accaduto. Lo scandalo non sono le centomila telefonate intercettate, due anni di indagini, una montagna di prove. E questa sentenza prevista da giorni eppure così violenta. Lo scrivemmo subito dopo il verdetto della Caf che sarebbe finita così: lo temevamo, lo sapevamo eppure la lettura del dispositivo della Corte federale fa male, colpisce allo stomaco, ti fa venire voglia di gridare "il calcio è morto", anche se sai che forse non sarà così. Ma sì, ci sono grandi sfide che tornano, un mercato da raccontare, i giornali da vendere. Li avete visti, no?, i mega direttori dei quotidiani in tv con gli occhi come pallottolieri per contare le copie da stampare. Ma al cuore trafitto degli onesti chi ci pensa? Nessuno. Non gliene frega niente. Questa è l’unica verità. Siamo proprio un paese dei cachi, abbiamo l’indignazione con la data di scadenza impressa. Tre mesi fa tutti volevano fare piazza pulita, ora non va più di moda. Siamo rimasti soli. Ma fieri.
 Se in questa storia fossero stati protagonisti dei club piccoli, con meno potere alle spalle e meno giornali e tv a strillare al loro fianco, sarebbero finiti fra i Dilettanti. E invece col Gran Biscotto di Sandulli se la cavano tutti. Tutti hanno la loro fettina di torta: tutti quelli che contano, e quindi chissenefrega di Bologna e Brescia che non meritavano la retrocessione nel campionato più taroccato del mondo, chissenefrega del Lecce, tra l’altro lì ci è tornato Zeman, gli fa bene starsene un po’ giù. All’Inter andrà finalmente uno scudetto, per quanto mesto e a tavolino, mentre la Roma farà la Champions con i soldi per fare un po’ di mercato: così forse Moratti e Rosella Sensi non strilleranno troppo e faranno passare questo scempio.
Perché questo hanno fatto i signori della Corte.
La Juve evita la serie C e ha una pena che la mette a un passo dalla serie A. Non escludo a questo punto che al Coni o al Tar gli diano un bel premio di consolazione per le sofferenze patite in questi mesi. Mica vorrete che la Fiat metta in vendita il club più famoso d’Italia?
Il Milan di Galliani non solo non perde la Uefa che Ruperto gli aveva lasciato per un errore di calcolo nei punti di penalizzazione, ma ritorna addirittura in Champions: Ma sì, facciamoci riconoscere anche in Europa: questa è la squadra dove il numero uno guidava la Lega e si sceglieva i guardalinee: ma se finiva in B, Mediaset non ci avrebbe dato i soldi per mandare avanti il baraccone. Chiaro no?
La Lazio torna in A e l’Erario tira un sospiro di sollievo perché altrimenti sarebbe fallita e come li recuperavano i debiti spalmati dal Lotito in 23 anni?
In A anche la Fiorentina, perché non era possibile che poi alla fine a pagare il prezzo pieno fosse solo il club viola, anche se Della Valle si è difeso come peggio non poteva. Arruffone, arrogante, e ieri sera anche minaccioso. Ma non è mica finita: se continua a far danni, un po’ di punti di penalizzazione può ancora farseli togliere.
 Ma il peggio è Carraro. L’assoluzione sostanziale di Carraro. Il capo del calcio italiano, il numero uno di quel sistema marcio che è emerso dalla intercettazioni, se la cava con un’ammenda. Non ha commesso alcun illecito! Allora, con rispetto parlando, vuol dire che era cretino. Un cretino senza pari. Sotto il suo naso capitava di tutto e lui non lo sapeva. E quando telefonava per raccomandare a un certo arbitro di stare attento, era solo una esortazione a fare bene. Era un cretino allora? Non ci caschiamo: visto che Carraro cretino non è, questo verdetto è la conferma che la cupola esiste, ma non è quella descritta nelle centinaia di pagine dai carabinieri di Roma e dai giudici di Napoli. E’ un’altra, ed è ancora intatta.
Al popolo vengono date le teste di protagonisti già defunti: 5 anni a Moggi e Giraudo, che non servono più nessuno. 4 al solo De Santis, che a questo punto, lo dico seriamente, è l’unico a pagare il giusto. E quindi troppo rispetto agli altri. Ma non preoccupatevi per l’arbitro di Tivoli: faranno un ulteriore sconto pure a lui.
Da questa sentenza escono a pezzi i nuovi padroni del calcio: Guido Rossi, il commissario, che alla Camera dei deputati durante la camera di Consiglio della Caf, disse solennemente che questa storia era di una gravità senza pari: ieri sera i condannati come Della Valle lo sbeffeggiavano chiamandolo «l’argonauta». Ha le ore contate. Il Coni non vede l’ora di sbarazzarsi di lui.
Ne esce male, malissimo, il capo dell’Ufficio indagini Borrelli, che parlò del «più grande scandalo della storia del calcio» e oggi si ritrova con delle sanzioni simboliche. Il muro di gomma che si era trovato davanti negli interrogatori ieri era stampato sulla faccia di Sandulli che leggeva la sentenza.
 Esce sconfitto Stefano Palazzi, il procuratore, che pure in Corte federale ha lottato come un leone per difendere le pene chieste all’inizio, ma era tardi: aveva tutti contro ed era un po’ anche colpa sua. Non avrebbe dovuto mai rinunciare all’impostazione originaria per cui, quello emerso dalle indagini, era un «colossale illecito strutturale», fatto di una miriade di piccoli episodi. Tolta la struttura, gli è rimasto poco in mano.
 Esce travolto Cesare Ruperto, il grande giurista prestato al calcio: la sua sentenza è carta straccia. Ma era sbagliata purtroppo, lo scrivemmo subito: Lazio e Fiorentina non potevano stare nello stesso campionato della Juve. E lui, il presidente della prima corte, la Juve non aveva voluto mandarla in C. Doveva essere un segnale di apprezzamento per l’atteggiamento mite dei dirigenti bianconeri: guardateli oggi, mentre arringano i loro tifosi e minacciano ricorsi su ricorsi. Ruperto ha sbagliato tutto: ha messo sul piatto di Sandulli e dei suoi accoliti, le forbici per fare a pezzi la sentenza e salvare i ladroni del calcio.
 Ma i veri, unici grandi sconfitti di questa storia sono gli onesti, sono i tifosi che credono al calcio pulito. Era chiaro dal primo giorno che nessuno li avrebbe risarciti di tante domeniche a seguire uno spettacolo taroccato. Nessuno gli avrebbe ridato i soldi. E neanche li volevano in fondo. Ma la dignità sì: sapere, vedere che i ladroni di calcio avrebbe pagato la giusta pena. Non sarà così.
 Lo diciamo oggi, oggi che abbiamo perso una battaglia: non ci arrendiamo. Fieri di essere come siamo.
Fonte:Riccardo Luna Il Romanista

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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2 thoughts on “Calciopoli – La strage degli onesti, per una sentenza scandalo

  1. Qua sarebbe utile il mio fratellone Lorenzo competente di calcio;Io non ne capisco un fico secco ma per l’idea che mi sono fatta ingiustizia è stata fatta!Grazie Pattinando sei stato gentilissimo.Quando ho visto tutto il blog abbassato ho pensato di aver fatto un altro disastro con il computer e a quello non avrei mai saputo rimediare!

  2. …io sono genoana!io ho pagato per una partita con la c1 e – 3 dopo aver riconquistato la A dopo 10 anni!io ho sofferto un anno di trasferte in campi sperduti contro squadre di calcio mai conosciute!io ho sofferto alle accuse delle varie tifoserie “ladri”,io ho visto togliere alla mia squadra ulteriori 3 punti a Maggio per una partita giocata a Settembre alla vigilia della partitona con la seconda in classifica ovvero lo Spezia (noi eravamo primi a poco), io ho visto casini ai danni sempre e solo nostri in tutto questo campionato di C, io mi sono fatta venire un infarto durante i play-off contro una squadra che non doveva esserci più forte di quella che doveva esserci!Io ho esultato quando dalla C meritatamente siamo usciti poco più di un mese fa!e ho pensato:”Ce lo siamo meritati questo anno per quello che abbiamo fatto!il mio presidente se l’è meritato, noi abbiamo scontato la pena!Ora però tocca anche agli altri”.

    E invece no….

    Invece vedo che per molto peggio le pene sono quasi nulle confronto alla nostra!

    E ora dimmi, con che spirito vado allo stadio quest’anno?

    Cosa mi significano queste sentenze?che chi è piccolo e magari anche fastidioso per gli altri paga sempre e caro anche se questo piccolo è la squadra che ha portato il Calcio in Italia?che agli altri basta un “non abbiamo fatto niente, non sapevamo niente è colpa di altri” per non pagare niente?

    Io mi sento presa in giro!all’inverosimile!

    Mi hanno tolto la passione!

    ciao

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