Apple sta combattendo una guerra segreta per impedirti di riparare il cellulare

Non è un segreto che Apple guadagna molti soldi facendo pagare una tassa astronomica per la sostituzione e riparazione del display e altri componenti di iPhone e iPad (così come la linea Mac), per esempio, la società addebita 599 dollari per sostituire lo schermo dell’Ipad Pro 12.9 pollici. E’ follia sapendo che è possibile acquistare un nuovo iPad Pro sotto i 700 dollari: questo fanno la maggior parte delle persone. Huffington Post in un articolo rileva che tale comportamento ha contribuito in modo significativo a “generare cumuli di rifiuti elettronici”.
Apple
più volte si è opposta alla legislazione, ha esercitato pressioni sulla questione dei rifiuti elettronici, ora il Minnesota, Nebraska, Massachusetts e New York, hanno preso in considerazione l’adozione del “diritto alla riparazione” apportando modifiche e aggiornamenti alle leggi vigenti in materia di vendita di apparecchiature elettroniche.
La modifica di queste leggi renderebbe più facile riparare i dispositivi, contribuendo a ridurre i rifiuti elettronici. L’Assemblea del Senato dello Stato di New York la prossima settimana potrebbe approvare una di queste modifiche, ciò permetterebbe a negozi di terze parti di risolvere problemi con l’iPad, idealmente riducendo i costi di riparazione, gli utenti saranno invogliati a utilizzare maggiormente i vecchi dispositivi, riducendo i rifiuti elettronici prodotti anche dai nostri voraci appetiti per un nuovo gadget.
Apple ha affermato di impegnarsi ogni anno a riciclare milioni di sterline di apparecchiature elettroniche, ma non intende sostenere il “diritto alla riparazione“.
Phil Boyle senatore dello Stato di New York, sostenitore del “diritto alla riparazione“, crede che la legge aiuterà l’ambiente e farà risparmiare i soldi alla gente, ha detto:
«Le persone in sostanza sono costrette a comprare nuovi computer, nuovi software e nuove tecnologie in maniera regolare, perché la riparazione presso il produttore è troppo costosa. Le discariche si stanno riempiendo di rifiuti elettronici difficili da riciclare».
Il “diritto alla riparazione” prevede per i produttori di dispositivi come Apple o Microsoft di mettere a disposizione delle imprese indipendenti o individui, le informazioni per la riparazione e aggiornamenti software associati. Attualmente tale supporto è fornito solo a imprese selezionate.
La normativa sul “diritto alla riparazione” in sostanza libererebbe l’utente dalla necessità di spedire al produttore il tablet rotto per le riparazioni perché un negozio in fondo alla strada avrebbe accesso alle informazioni necessarie per aggiustare il dispositivo, probabilmente a un costo ridotto; nel frattempo in America è nata The Repair Association, racchiude i professionisti, gli hobbisti e i consumatori che non vogliono buttare via gli oggetti guasti, ma rivendicano il diritto di riparare di tutto, dal telefonino al trattore. Contro le logiche delle multinazionali che rendono sempre più complesso l’accesso ai dati e agli strumenti che consentirebbero una seconda vita ai prodotti guasti.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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