Afghanistan, il primo gennaio è diventato il giorno del compleanno di tutti quelli che non sanno quando sono nati

In Afghanistan il primo giorno di gennaio non è celebrato come l’inizio dell’anno, dopo l’invasione americana è diventato, di fatto, il compleanno di migliaia di afgani che non sanno quando sono nati.
Il governo durante le guerre protratte negli anni dal 1980 al 1990, non aveva un sistema per registrare le nascite, le famiglie non avevano nessun motivo per registrare le date esatte perché le carte d’identità e patenti di guida non erano documenti standard in questa impoverita nazione, ma quando gli Stati Uniti e i suoi alleati della NATO sono arrivati, hanno portato con loro molte opportunità di lavoro, con la specifica necessità per i candidati per ottenere il visto e la registrazione sui siti web di indicare la data di nascita riferita al calendario romano.
Tariq è stato tra i primi a scrivere la data di nascita del primo gennaio nella domanda per entrare come interprete dell’esercito americano. La stessa data l’ha utilizzata per la domanda per un visto, ha detto: «Quelli di noi che non sanno quando sono nati, indicano il primo gennaio, è molto facile da ricordare».
Tariq come molti afgani hanno chiesto di non rendere pubblico il suo cognome per evitare le minacce dei talebani, ha solo un vago senso del giorno reale della sua nascita, coincisa con il collasso del paese in una guerra civile nei primi anni ’90.
L’accesso ad internet sempre più diffuso con le reti 3G nelle principali città del paese, per gli abitanti ha visto aumentare il problema dei compleanni per chi ha necessità di dichiarare la data di nascita per iscriversi su Facebook e Twitter.
Il compleanno collettivo nell’era digitale in Afghanistan è diventato una sorta di scherzo per i giovani afgani che si scambiano i messaggi per festeggiare. Barat Ali Batoor un rifugiato afgano in Australia su Facebook ha scritto: «Happy birthday a 30 amici … i cui compleanni si festeggia il primo gennaio».
La mancanza di una registrazione ufficiale delle nascite – un problema che persiste ancora oggi -, interessa molte persone in particolare nelle zone rurali del paese, in un rapporto del 2007 delle Nazioni Unite è scritto:
«La registrazione delle nascite è importante per la tutela di altri diritti umani perché fornisce la ‘prova’ ufficiale dell’esistenza di un bambino. Tali registrazioni dopo i conflitti o calamità naturali sono utili per il ricongiungimento familiare, forniscono ai bambini validi status di rifugiato, rende più facile il censimento. In Afghanistan, anche se la normativa nazionale richiede la registrazione dei bambini alla nascita, ventitré anni di conflitto hanno decimato i meccanismi amministrativi e le istituzioni sociali che li sostengono».
L’Afghanistan non è l’unica nazione dilaniata dalla guerra in cui i cittadini hanno scelto il primo gennaio come un ripiego per festeggiare il compleanno, in Vietnam, Somalia e Sudan, migliaia di persone festeggiano con la stessa data di nascita, in alcuni casi è stata scelta dal Dipartimento di Stato, secondo alcune stime su oltre 200.000 rifugiati dalla guerra del Vietnam.
Ross Pearson nel mese di dicembre nel Minnesota Law Review ha scritto:
«Queste approssimative date di nascita per la mancanza di certezza e precisione, consentono al governo di amministrare i benefici, tenere traccia e controllare il flusso d’immigrazione. Gli avvocati d’immigrazione degli Stati Uniti che hanno accettato centinaia di domande di visto, hanno notato che molti dei loro clienti avevano già indicato il primo gennaio come data di nascita. Giovani afgani, in particolare, con orgoglio si sono accordati attorno a questa data, una festa moderna che è anche un implicito riconoscimento dei problemi del loro paese».
Attori famosi del paese, come Basir Mujahid, i suoi atleti, come il giocatore di cricket Hasti Gul Abid, e i suoi politici, come Mohammad Daud Daud, l’ex capo della polizia del nord dell’Afghanistan, tutti il primo gennaio festeggiano pubblicamente il loro compleanno. Molti afgani, in particolare i giovani quelli della generazione digitale di buon senso, sono curiosi di conoscere la data dei loro veri compleanni ma i loro genitori non offrono molta chiarezza, o almeno abbastanza da giustificare un cambiamento. Il giovane Hussain, ha detto: «Non sono sicuro, penso che la mia nascita sia avvenuta in primavera».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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