Nuovo studio sfata il mito secondo cui le femministe odiano gli uomini

Le femministe non sono “odiatrici di uomini”, i ricercatori hanno scoperto che femministe e non femministe non mostrano alcuna differenza nell’atteggiamento verso gli uomini, sfatando il mito comune secondo cui le femministe non amano gli uomini.
Il team internazionale di ricercatori guidati dalla dott.ssa Aífe Hopkins-Doyle docente di psicologia sociale presso l’Università del Surrey, ha coinvolto quasi 10.000 partecipanti per indagare sull’accuratezza dello stereotipo secondo cui le femministe hanno atteggiamenti negativi verso gli uomini.
Lo studio il più ampio del suo genere, è stato pubblicato nella rivista Psychology of Women Quarterly – Sage Journals con il titolo: “Il mito della misandrìa: uno stereotipo impreciso sugli atteggiamenti delle femministe nei confronti degli uomini”. 
La dottoressa Aífe Hopkins-Doyle ha dichiarato:
«Il movimento femminista per decenni è stato perseguitato dalla percezione di essere “anti-uomo” e che le femministe “odiano gli uomini”, questo “mito della misandrìa” è stato usato per delegittimare e screditare il movimento e ha scoraggiato le donne dall’aderirvi, motivando gli uomini a opporsi, a volte con la violenza”. Il femminismo ha ottenuto molti progressi tangibili per le donne e le ragazze, così come per gli uomini e i ragazzi, quindi capire se lo stereotipo “anti-uomo” sia corretto è importante per il dibattito pubblico. Le persone dovrebbero formarsi opinioni basate su informazioni accurate piuttosto che su miti e opinioni inesatte. Attraverso molti gruppi di persone, metodi e differenti contesti nazionali, utilizzando una meta-analisi di tutti i nostri dati, abbiamo trovato pochissimi riscontri a favore del mito della misandrìa, secondo cui le femministe avrebbero atteggiamenti negativi nei confronti degli uomini».
I ricercatori per saperne di più sull’atteggiamento delle femministe nei confronti degli uomini, in nove Paesi hanno condotto cinque studi individuali con 9.799 partecipanti e una meta-analisi di tutti i dati. Hanno scoperto in seguito a sondaggi approfonditi, che le femministe in Italia, Polonia, Stati Uniti e Regno Unito hanno atteggiamenti ampiamente positivi nei confronti degli uomini, molto più alti rispetto ai valori neutri o di base, e non differiscono dalle non femministe.
I ricercatori hanno anche esteso la loro indagine a donne e uomini in Cina (Cina continentale, Hong Kong e Macao), India, Giappone, Corea del Sud e Taiwan, anche in questo caso, non sono state individuate differenze di atteggiamento tra femministe e non femministe.
I ricercatori nonostante questi risultati, hanno scoperto che le femministe sono erroneamente stereotipate come aventi atteggiamenti negativi nei confronti degli uomini, sia in termini assoluti sia relativi agli atteggiamenti delle non femministe. Le stesse femministe anche quando è stato chiesto loro di stimare l’atteggiamento delle femministe nei confronti degli uomini, in modo inesatto, hanno sottostimato l’atteggiamento positivo delle femministe nei confronti degli uomini.
I ricercatori prendendo in esame un campione rappresentativo di adulti del Regno Unito, hanno scoperto che le femministe, rispetto alle non femministe, ritengono che gli uomini rappresentino una minaccia maggiore per la dignità e il benessere delle donne. Ciò era associato, a sua volta, a un atteggiamento meno positivo nei confronti degli uomini. Tuttavia, per contrastare questa tendenza, le femministe hanno anche percepito che gli uomini e le donne erano più simili, e questo ha portato a sua volta ad atteggiamenti più positivi nei confronti degli uomini. Gli intervistati hanno inoltre riscontrato una sottovalutazione dell’atteggiamento delle femministe nei confronti degli uomini, associata a un sessismo ostile e all’errata percezione che le femministe vedano uomini e donne in modo dissimile.
I ricercatori hanno anche indagato se l’azione collettiva femminista, come la partecipazione e il sostegno al movimento #MeToo, fosse collegata ad atteggiamenti negativi nei confronti degli uomini. Sorprendentemente, hanno scoperto che la partecipazione e il sostegno per #MeToo erano associati alla rabbia per il maltrattamento delle donne da parte degli uomini, ma non a complessive valutazioni negative degli uomini.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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