Non è possibile debellare SARS-CoV-2, il Covid-19 diventerà endemico

I vaccini, che sembravano la salvezza del 2021, hanno funzionato ma non sono bastati a tirarci fuori dalla pandemia, riconoscere la sua complessità, ci permetterà di esercitarci per il giorno in cui il Covid-19 si assesterà in un virus circolante ed endemico, giorno che non è ancora arrivato perché molte persone non sono vaccinate, sono vulnerabili, dobbiamo prepararci per varianti e picchi, ma a un certo punto raggiungeremo un equilibrio che permetterà di controllare il Covid-19.
Jeremy Farrar, medico delle malattie infettive, direttore della filantropia sanitaria globale Wellcome Trust, ha affermato:
«La domanda chiave è come possiamo passare, razionalmente ed emotivamente, da uno stato di acuta emergenza a uno stato di transizione verso l’endemia? Quel periodo di transizione sarà molto accidentato e apparirà molto, molto diverso in tutto il mondo».
L’endemicità non significa che non ci saranno più infezioni, né tantomeno malattie e morti, non significa nemmeno che le infezioni future causeranno malattie più lievi di quelle attuali. In parole povere, indica che l’immunità e le infezioni avranno raggiunto uno stato stazionario, non ci saranno abbastanza persone immuni da negare al virus un ospite; non ci saranno abbastanza persone vulnerabili da scatenare diffuse epidemie.
I raffreddori sono endemici e poiché alcuni tipi di raffreddore sono causati da altri coronavirus, si è ipotizzato che anche questo coronavirus Covid-19 potrebbe alla fine moderarsi; ma anche l’influenza è endemica e negli anni prima che tutti iniziassimo a indossare la mascherina, ogni anno uccideva da 20.000 a 50.000 americani. L’endemicità, in altre parole, non è una promessa di sicurezza, invece, come ha sostenuto l’epidemiologo Ellie Murray, è una garanzia di dover stare sempre in guardia.
L’endemicità potrebbe essere sempre stata il meglio che potessimo sperare, non è possibile sradicare il virus SARS-CoV-2 che causa il coronavirus Covid-19 perché ha altri nascondigli nel mondo: non solo la specie di pipistrelli (in particolare due coronavirus dei pipistrelli condividono l’88% della sequenza genetica con quella del SARS-CoV2), da cui probabilmente ha fatto il salto, ma anche una dozzina di altre specie animali in cui ha trovato un porto sicuro.
L’uomo ha debellato solo due malattie: il vaiolo e la peste bovina (non ancora la poliomielite, nonostante decenni di tentativi). Lo studio si basava sul fatto che ognuna di queste malattie avesse un solo ospite, l’uomo per il vaiolo e il bestiame per la peste bovina. Finché esiste un altro ospite per il Covid-19, non c’è speranza di essere per sempre al sicuro da esso. Jonathan Yewdell, medico e immunologo dell’Istituto Nazionale di Allergia e Malattie Infettive, l’ha scritto senza mezzi termini la scorsa primavera: “L’immunità di gregge Covid-19 è una chimera”.
Il motivo, per essere chiari, non è perché i vaccini sono un fallimento, fanno quello per cui sono stati progettati: proteggono da malattie gravi, dall’ospedalizzazione e dalla morte, e presi in una serie di tre dosi riducono la durata dell’infezione. Il problema è la copertura vaccinale, solo negli Stati Uniti quasi 40 milioni di persone non sono ancora vaccinate, mentre a livello globale, solo il 58% della popolazione mondiale ha potuto ricevere una singola iniezione. Complessivamente sono milioni di persone che offrono al virus incalcolabili opportunità di testare all’infinito le sue strategie evolutive per la sopravvivenza.
La vaccinazione da sola non ha fatto sparire il virus, questo ci costringe a imparare un’altra storia sul virus: mentre possiamo essere protetti individualmente dalle peggiori situazioni, una nuova variante trasmissibile può creare un nuovo rischio per la società.
I ricercatori sostengono che siamo in ritardo nello spiegare alla gente cosa rappresenta effettivamente l’endemicità. Amesh Adalja, medico e studioso senior presso lo Johns Hopkins University Center for Health Security, ha affermato:
«Avremmo dovuto cercare, fin dall’inizio, di insegnare alla gente come fare il calcolo del rischio e la riduzione del danno. Dovremmo ancora provarci, perché le persone sono tornate alle loro vite. Hanno difficoltà a capire che nessuna attività avrà zero rischio di Covid, anche se abbiamo grandi strumenti, e altri in arrivo nel 2022, che ci permetteranno di rendere il Covid una malattia più gestibile».
Tali strumenti includono le infusioni di anticorpi monoclonali che potrebbero ridurre l’impatto dell’infezione con la variante Delta, ma sembrano molto meno efficaci contro Omicron, e gli antivirali orali, Molnupiravir di Merck e Paxlovid di Pfizer, che sembrano mantenere il loro potere contro la variante. Farmaci che riducono drasticamente la gravità dei sintomi del Covid, a condizione che vengano assunti con sufficiente anticipo.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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