Il National Theatre per il pubblico non udente sta sperimentando gli occhiali intelligenti, in tempo reale visualizzano i dialoghi degli attori

Tre anni dopo che Google ha staccato la spina ai suoi avveniristici Google Glass Explorers (dotati di realtà aumentata, tramite i quali è possibile visualizzare informazioni come sugli smartphone senza l’uso delle mani), qualcuno ha finalmente trovato un buon uso da parte dei consumatori per gli occhiali intelligenti. Il National Theatre di Londra ha scoperto che l’hardware fornisce un modo straordinariamente efficace di presentare didascalie per il pubblico non udente.
Gli occhiali intelligenti oltre ad essere offerti gratuitamente agli spettatori che assisteranno all’opera teatrale War Horse e al musical Hadestown, saranno disponibili per ciò che il teatro metterà in scena nel 2019.
Il National Theatre offre già spettacoli con didascalie ma dato che scorrono sopra o sotto il palcoscenico, gli occhiali intelligenti dovrebbero offrire al pubblico non udente un supporto più coinvolgente allo spettacolo, in pratica non dovrà distogliere lo sguardo dagli attori per leggere quello che dicono, perché le parole via WiFi appaiono magicamente davanti ai loro occhi.
Il software per fare in modo che le didascalie appaiano al momento giusto e chi indossa gli occhiali intelligenti non vede le battute prima degli altri spettatori, è programmato a reagire ai cambiamenti di luce e alle indicazioni sul palco, oltre a seguire le parole pronunciate dagli attori.
Gli occhiali intelligenti costano oltre 1.000 dollari al paio, significa che il teatro per cominciare ha potuto permettersi solo 50 occhiali. Fornire didascalie non è l’unico scopo, il potenziale degli occhiali intelligenti per i teatri non finisce necessariamente qui, per esempio, si possono aggiungere effetti speciali in AR, traduzioni, o per visualizzare in tempo reale i tweet delle persone.
Marie Pascall, fondatrice di Performance Interpreting, un fornitore britannico d’interpreti di lingua dei segni, ha detto:
«Recentemente ho provato gli occhiali e li ho trovati fantastici, non devi fare ping-pong tra gli attori e le parole, sono migliori di alternative come le didascalie che scorrono sopra o sotto il palcoscenico, costringono a distogliere lo sguardo durante la rappresentazione artistica».
Jonathan Suffolk, direttore tecnico del teatro, ha detto:
«Lo sviluppo degli occhiali intelligenti ha richiesto due anni, avremmo potuto offrire i dialoghi sul cellulare ma volevamo una tecnologia che fosse molto più discreta e coinvolgente e non disturbasse nessuno.
La sfida più grande è stata la creazione del software per la visualizzazione delle parole in tempo reale, in modo che le persone che indossano gli occhiali fossero in grado di cogliere i momenti importanti delle battute insieme a tutti gli altri spettatori.
E’ facile caricare uno script in un sistema di sottotitolazione e premere “go” all’inizio dello spettacolo ma i problemi si presenterebbero nel momento in cui gli attori parlassero più velocemente o più lentamente del previsto.
Il software utilizzato dal teatro per garantire che i sottotitoli appaiano nel momento giusto, segue il parlato dal vivo, riconosce la provenienza delle voci dal palcoscenico e i cambiamenti di luce. Le parole sono trasmesse agli occhiali intelligenti tramite Wi-Fi».
Andrew Lambourne, professore alla Leeds Beckett University, ha lavorato al progetto, ha detto:
«Un grande ostacolo che il software ha dovuto superare è stato il riconoscimento del linguaggio anche quando gli attori si parlavano l’un l’altro o erano bombardati da effetti sonori. Normalmente con questa tecnologia, si tenta di tenere traccia di un discorso di buona qualità, ma in una commedia, gli attori potrebbero parlare con voci molto strane, velocemente o lentamente, o cantare».

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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