Il naso che cola può essere un segno di fuoriuscita di liquido cerebrale

Kendra Jackson della città di Omaha nel Nebraska, per cinque anni ha sofferto di mal di testa costanti e di un naso che colava. Il problema era ben lungi dall’essere un raffreddore cronico o un grave caso di allergie. Kendra Jackson ha detto:
«Ovunque andassi avevo con me una scatola di Puffs (fazzolettini di carta), il muco dal mio naso colava continuamente come una cascata, finendo in fondo alla mia gola. I miei sintomi sono iniziati dopo un incidente d’auto nel 2013, quando ho colpito la testa contro il cruscotto della macchina. Ho continuato a sperimentare tosse, starnuti, problemi di sonno e mal di testa dolorosi. Non riuscivo a dormire, ero come uno zombi, per i medici si trattava di allergia o influenza».
Kendra Jackson dopo che è stata esaminata da uno specialista otorinolaringoiatria presso il Nebraska Medicine, ha scoperto che il suo fluido che gocciolava attraverso il naso, causava la perdita di quasi 237 millilitri di liquido cerebrale il giorno. La condizione è nota come rinorrea del liquido cerebrospinale (CSF), nell’80% dei casi è stata segnalata come risultato di trauma non chirurgico.
Il CSF o “fluido cerebrale” è simile a un liquido chiaro, scorre sotto la copertura esterna (detta dura) sia del cervello sia del midollo spinale. Svolge una serie di funzioni importanti come l’ammortizzazione del cervello, il mantenimento della pressione all’interno degli occhi e la rimozione dei rifiuti metabolici.
Amber Luong, otorinolaringoiatra dell’Università del Texas Health Sciences Center, spiega:
«Una perdita può verificarsi quando è danneggiata la dura. Se tali perdite sono gravi e non trattate, la persona può rischiare di sviluppare una grave infezione. La causa più comune di tali perdite è un trauma da incidente d’auto. Le perdite spontanee possono verificarsi a causa di una maggiore pressione all’interno del cranio, più probabile che avvenga nel caso di persone in sovrappeso, è anche più comune tra le persone anziane».
Il rinologo dott. Christie Barnes e il neurochirurgo dott. Dan Surdell del Nebraska Medicine, nel caso di Kendra Jackson hanno usato un metodo relativamente non invasivo per operare e sanare la fonte della perdita. Christie Barnes sull’intervento ha detto:
«Attraverso le narici di Kendra Jackson abbiamo introdotto telecamere e strumenti angolati per arrivare fino al foro da dove fuoriusciva il liquido che abbiamo sigillato con il suo tessuto grasso».
Kendra Jackson dopo l’intervento ha confermato di sentirsi meglio che mai, ha detto che per la prima volta dopo molti anni, non soffre di mal di testa, la sua qualità del sonno è finalmente tornata alla normalità, non ha più bisogno di portarsi dietro tanti fazzolettini di carta.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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