Il costo dell'igiene è fuori portata, ex profugo ricicla saponette appena usate, gettate via dagli Hotel

Former refugee recycles US hotel soap for Uganda

Derreck KayongoNearly two decades after he arrived in this country, Ugandan Derreck Kayongo is still bowled over by one subtle display of American wealth: the endless array of soaps available in stores.
In his African homeland, the cost of soap is out of reach for many, often with tragic consequences. In 2004, the World Health Organization found roughly 15 percent of deaths among Ugandan children under age 5 resulted from diarrheal diseases, many of which could be prevented through hand sanitation.
Now America’s bountiful soap bars have prompted Kayongo to launch the Global Soap Project, an effort to help his country’s poorest — one used bar of hotel soap at a time. Full text
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Italian version
Il costo dell’igiene è fuori portata, ex profugo ricicla saponette appena usate, gettate via dagli Hotel

Quasi due decenni dopo il suo arrivo in America, l’ugandese Derreck Kayongo è ancora stupefatto dai segnali della ricchezza americana indicati anche da una serie infinita di saponette disponibili nei negozi.
Nella sua patria africana, il costo del sapone è fuori della portata di molti, spesso con conseguenze tragiche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2004 ha evidenziato che il 15% dei decessi tra i bambini ugandesi d’età inferiore ai cinque anni era imputabile a malattie diarroiche, in molti casi evitabili con la semplice pulizia delle mani.
La gran disponibilità di saponette appena utilizzate e gettate dagli Hotel americani, ha spinto Kayongo a lanciare la Global Soap Project per aiutare i più poveri del suo paese.

In Uganda il sapone è un lusso
Kayongo, spiega:
"Molte persone in Uganda hanno difficoltà a spendere soldi per qualcosa come il sapone che potrebbe effettivamente aiutare a prevenire le malattie. In un continente dove molti rifugiati hanno un dollaro il giorno per vivere, un pezzo di sapone può costare 500 scellini ugandesi – circa 10 centesimi di dollaro americano".
Kayongo ebbe l’idea del riciclo del sapone intorno alla metà degli anni ’90, appena arrivato in America, alloggiando in albergo, restò sorpreso dall’enorme disponibilità di saponette che ogni giorno erano sostituite appena utilizzate. Pensò alla possibilità di riciclare tutto quel sapone per i suoi connazionali in Uganda.
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3 thoughts on “Il costo dell'igiene è fuori portata, ex profugo ricicla saponette appena usate, gettate via dagli Hotel

  1. Hey, quest’uomo mi copia!

    Io colleziono saponette "rubate" nei grandi alberghi e le distribuisco nei miei viaggi, nelle scuole dei villaggi o ai capi-clan… tra grasse risate,  a volte.

  2. Saamaya, ho un campione delle tue saponette "rubate", si legge il nome . Baciotto :-),

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