I Campi Flegrei sono tra i primi otto emettitori di anidride carbonica vulcanica

Lo studio ha evidenziato che dal 2005 il cratere della Solfatara, una delle tante depressioni circolari nel paesaggio lasciate da una lunga storia di eruzioni, ha emesso maggiori volumi di gas. Oggi emette 4.000-5.000 tonnellate di anidride carbonica il giorno, equivalenti alle emissioni prodotte dalla combustione di circa 1.892.705 litri di benzina.
I ricercatori in un nuovo studio pubblicato nella rivista Geology, stimano che fino al 20-40% delle attuali emissioni di anidride carbonica provengano dalla dissoluzione della calcite nelle rocce, mentre il 60-80% provenga dal magma sotterraneo.
Gianmarco Buono, vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, autore principale dello studio ha affermato:
«Stimare la fonte dell’anidride carbonica è importante per ricostruire correttamente ciò che accade nel sistema magmatico e in quello idrotermale. Il magma quando si muove verso la superficie terrestre, la diminuzione della pressione sul magma provoca il degassamento, ossia il rilascio di gas precedentemente intrappolati nel magma, tra cui vapore acqueo, anidride carbonica e anidride solforosa».
Gli scienziati monitorano i vulcani per individuare eventuali disordini e possibili eruzioni utilizzando una serie di osservazioni: rilevando terremoti e tremori legati al movimento del magma; effettuando misurazioni dettagliate della deformazione del terreno; valutando i tipi e i volumi di gas rilasciati in superficie dalle fumarole, aperture nel terreno che emettono vapore e altri gas.
Le eruzioni sono spesso precedute da un aumento dei flussi di gas, ma ciò non significa che ogni aumento delle emissioni di gas sia seguito da un’eruzione. È anche possibile che l’anidride carbonica provenga da fonti diverse dal magma, anche l’interazione tra i fluidi caldi del sottosuolo e le rocce ospitanti può rilasciare anidride carbonica.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano dal 1983 monitora le emissioni di gas dal cratere Solfatara, fornendo una lunga documentazione delle variazioni di volume e composizione dei gas rilasciati. I ricercatori confrontando nelle emissioni i rapporti di azoto, elio e anidride carbonica, precedentemente avevano stabilito che i gas provenivano da fonti profonde di magma.
Gianmarco Buono ha detto:
«Ci siamo concentrati soprattutto sulle variazioni geochimiche, in particolare per l’anidride carbonica, l’elio e l’azoto, perché sono specie non reattive. Contengono informazioni su ciò che sta accadendo nel magma”.
È stato evidenziato che nel 2005 quando il territorio ha iniziato a sperimentare un aumento delle agitazioni, i dati hanno iniziato a discostarsi dalle impronte chimiche dei magmi, una tendenza che ha continuato ad aumentare nel tempo insieme all’aumento delle temperature nel sistema idrotermale poco profondo. I fenomeni di instabilità sono proseguiti, nel 2012 il livello di allerta è stato innalzato da verde a giallo, a indicare che l’attività era in aumento ma non c’era una minaccia imminente di eruzione.
Il territorio oltre a piccoli terremoti e all’aumento delle emissioni di gas, ha subìto anche una deformazione della superficie del suolo. La circolazione di fluidi caldi nel sottosuolo potrebbe spiegare l’aumento delle temperature, la deformazione del terreno e l’incremento delle emissioni di gas: l’interazione dei fluidi acidi caldi con la calcite delle rocce rilascia anche anidride carbonica.
I carotaggi delle rocce effettuati da studi precedenti rivelano che la calcite presente nelle rocce ha una composizione simile a quella delle emissioni di gas. I ricercatori stimano che il 20-40% dell’anidride carbonica nel sito del cratere Solfatara provenga dalla rimozione della calcite nella roccia ospite.
I Campi Flegrei hanno ospitato attività vulcanica fin dalla prima eruzione, avvenuta circa 40.000 anni fa, con l’ultima eruzione nel 1538. Lo studio ha evidenziato che dagli anni ’50 si sono verificate diverse fasi di disordine. L’attuale ricerca fa parte di un progetto strategico dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia denominato Love-Cf.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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