Nuovo dispositivo emette un raggio di luce infrarossa per rilevare la malaria (Video)

Il dispositivo di rilevamento della malaria veloce e senza ago sviluppato da un team guidato dall’Università del Queensland potrebbe aiutare a salvare centinaia di migliaia di vite ogni anno.
La malaria viene solitamente rilevata da un esame del sangue, ora gli scienziati hanno escogitato un metodo che utilizza un dispositivo gestito da smartphone, emette per 5-10 secondi un raggio di luce infrarossa innocua sull’orecchio o sul dito di una persona, raccoglie una firma a infrarossi che viene elaborata da un algoritmo informatico.
Maggy Lord della Scuola di Scienze Biologiche dell’Università del Queensland responsabile del team internazionale ha affermato:
«La tecnologia rivoluzionerà il modo in cui la malaria viene combattuta a livello globale. Attualmente è difficile testare grandi gruppi di persone, come la popolazione di un villaggio o di una città, devi prelevare il sangue da tutti e mescolarlo con un reagente per ottenere un risultato, ma con questo dispositivo possiamo scoprire molto rapidamente se un intero villaggio o città soffre o è portatore di malaria. Tecnicamente il dispositivo è privo di sostanze chimiche, senza aghi, rileva la malaria attraverso la pelle utilizzando la luce infrarossa, un solo lampo sulla pelle di una persona ed è fatta. Il dispositivo è gestito da smartphone, quindi i risultati vengono acquisiti in tempo reale». (Vedi video)
I ricercatori ritengono che la tecnologia sia il primo passo per eliminare la malaria. Il rapporto sulla malaria dell’Organizzazione mondiale della sanità, riporta che nel 2020 ci sono stati circa 241 milioni di casi in tutto il mondo e più di 600.000 sono morti di malaria. La maggior parte dei casi si verifica nell’Africa sub-sahariana, dove il 90% dei decessi riguarda bambini sotto i cinque anni. La sfida più grande per eliminare la malattia è la presenza di persone asintomatiche in una popolazione che funge da serbatoio per la trasmissione delle zanzare.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha proposto una sorveglianza su larga scala nelle aree endemiche, questo dispositivo non invasivo, economico e rapido offre un metodo per raggiungere questo obiettivo. La tecnologia potrebbe anche aiutare ad affrontare altre malattie.
Maggy Lord ha detto:
«Abbiamo utilizzato con successo questa tecnologia sulle zanzare per rilevare in modo non invasivo infezioni come malaria, Zika e dengue, nel nostro mondo post-Covid, potrebbe essere utilizzato per affrontare meglio le malattie mentre le persone si spostano in tutto il mondo. Speriamo che il dispositivo possa essere utilizzato nei porti di ingresso per controllare i viaggiatori, riducendo al minimo la reintroduzione di malattie e riducendo le epidemie globali. Siamo ancora agli inizi, ma questa prova di concetto è entusiasmante».
La ricerca è stata pubblicata nella rivista PNAS Nexus. L’Università del Queensland ha collaborato con l’Instituto Oswaldo Cruz (Brasile), guidato dal dottor Rafael Maciel de Freitas, ha applicato il dispositivo per rilevare la malaria nei pazienti nella regione amazzonica.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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