Dispositivo che rileva la malaria senza prelievo di sangue ha vinto il prestigioso Premio Africa della Royal Academy of Engineering

La malaria è una malattia trasmessa dalle zanzare causata da microrganismi parassiti, unicellulari. La malattia infettiva ha un forte impatto sullo sviluppo economico nell’Africa subsahariana e in altre regioni; uno studio di Lancet ha stimato che la malaria sia responsabile di perdite economiche annuali di 12 miliardi di dollari in tutta l’Africa a causa dei costi sanitari e all’impatto sul lavoro.
I pazienti alcuni giorni dopo essere stati infettati, iniziano a soffrire di sintomi come febbre e vomito, anche se è probabile che curate per tempo si riprendano completamente, mentre chi riceve cure inadeguate – o che non ne riceva per niente – rischia la morte.
Il rilevamento della malattia in genere richiede un campione di sangue prelevato dal paziente, preparato ed esaminato al microscopio. I pazienti che vivono in aree prive di strutture sanitarie locali ben attrezzate hanno difficoltà a ricevere diagnosi e cure.
Brian Gitta, ingegnere del software, vincitore del Africa Prize for Engineering Innovationha detto:
«La maggior parte delle comunità in Africa non ha accesso all’assistenza sanitaria, come la diagnosi della malaria. Stiamo cercando di colmare il divario tra le comunità e le regole di accesso all’assistenza sanitaria. Sono stato ispirato a sviluppare il dispositivo dopo che gli attacchi di malaria avevano impedito a me e ai miei compagni di classe di frequentare le lezioni.
Abbiamo iniziato quando eravamo matricole al campus, ci siamo riuniti in un team per creare una soluzione alla diagnosi perché, crescendo nella regione che ha un’alta prevalenza della malaria, abbiamo avuto molti casi che hanno ridotto la nostra produttività.
Il dispositivo che abbiamo sviluppato si chiama Matibabu, in lingua swahili significa “centro medico”, permette di testare la malaria senza prelievo di sangue.
Il dispositivo non richiede esperienza biomedica, è semplicemente agganciato al dito di una persona, in questo modo un raggio laser di luce rossa traspare attraverso il dito, rileva sottili cambiamenti nella forma, nel colore e nella concentrazione dei globuli rossi, alcuni cambiamenti in queste caratteristiche possono indicare la malaria.
Matibabu è in fase di test in collaborazione con un importante ospedale in Uganda, nel frattempo, con i miei colleghi siamo impegnati nella ricerca di fornitori per i componenti magnetici e laser del dispositivo. Speriamo che possa essere prodotto in serie e venduto al prezzo minimo di 100 dollari, rendendolo accessibile alle comunità meno abbienti».
Brian Gitta e il suo team devono superare la concorrenza di numerosi gruppi che in tutto il mondo lavorano su tecnologie di test diagnostici non invasivi. Matibabu si distingue per la convenienza, la facilità d’uso e la velocità con cui i risultati possono essere prodotti: dopo la scansione, i risultati su smartphone collegato sono disponibili dopo un minuto. Ciò potrebbe rendere il dispositivo adatto ai centri sanitari locali, il team spera che possa essere installato all’interno di spazi comunitari per test una tantum che chiunque può eseguire.
Matibabu ha battuto la concorrenza di tutto il mondo per vincere il Premio Africa da 25.000 sterline della Royal Academy of Engineering, è assegnato per le innovazioni con un grande potenziale sociale ed economico per il continente.
Brian Gitta ha detto di essere onorato per il premio, è il primo ugandese a vincerlo da quando è stato lanciato nel 2014, fino ad oggi, all’età di 24 anni, è anche il più giovane vincitore.
I secondi classificati per il premio sono stati:
Collins Saguru, ingegnere chimico dello Zimbabwe, ha sviluppato AltMet, un processo sostenibile che recupera i metalli preziosi trovati nei convertitori autocatalitici di tutti i veicoli a benzina e diesel;
Ifediora Ugochukwu ingegnere elettronico nigeriano ha sviluppato
iMeter è un misuratore intelligente dell’utilizzo di energia, si connette ai cellulari o computer su cui è presente il software AMI. Il software Intelligent Meter (iMeter) e Advanced Metering Infrastructure (AMI) aiuta a prevenire la manomissione dei contatori elettrici, offre ai consumatori maggiore trasparenza e controllo sul loro consumo energetico, è già pronto per l’implementazione in due comuni nigeriani, con partnership pubbliche e private;
Michael Asante-Afrifa, ingegnere meccanico ghanese ha sviluppato il mini laboratorio scientifico, contiene materiali sviluppati per le attività e gli esperimenti scientifici.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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