Nomofobia: elementi che influenzano la paura di staccarsi dal proprio cellulare

Il nuovo studio fornisce informazioni sulle cause che influenzano la paura di staccarsi dal proprio cellulare, altrimenti nota come nomofobia. La scoperta fondamentale è stata che il miglioramento delle capacità di risoluzione dei problemi interpersonali equivaleva a una diminuzione della nomofobia. Inoltre, si è scoperto che l’intelligenza emotiva è correlata a maggior capacità di risoluzione dei problemi interpersonali e a un minore stress.
I telefoni cellulari sono onnipresenti, l’uso di questa tecnologia è profondamente radicato nella nostra routine quotidiana, inevitabilmente sono sorte condizioni psicologiche moderne, una delle quali è stata definita nomofobia (il termine è formato col suffisso -fobia e un prefisso inglese, abbreviazione di no-mobile), descrive il disagio o la paura che gli individui provano a stare lontani dal cellulare per lunghi periodi. La letteratura pubblicata si è concentrata principalmente sul modo in cui fattori come il rendimento scolastico, la solitudine e l’attenzione sono correlati alla nomofobia.
Il team di ricercatori guidato da Fatma Gizem Karaoglan Yilmaz professoressa presso la Facoltà di Scienze, responsabile del Dipartimento di Informatica e Sistemi Informativi, Università Bartin in Turchia, nello studio pubblicato nella rivista Journal of Technology in Behavioral Science, ha proceduto ad approfondire questo aspetto. I ricercatori hanno inizialmente proposto un quadro teorico che delinea la relazione tra nomofobia, intelligenza emotiva, risoluzione dei problemi interpersonali, stress percepito e autostima, proponendo che gli individui affetti da nomofobia probabilmente si sentono stressati a causa dell’incertezza e della mancanza di controllo che derivano dall’incapacità di comunicare e dalla perdita di connessione senza il proprio cellulare. Inoltre, gli individui con un’alta autostima sono spesso abili nell’interazione sociale, mentre i soggetti nomofobici possono avere una bassa autostima e trovare difficoltà a creare legami con gli altri, contribuendo ulteriormente allo stress.
Fatma Gizem Karaoglan Yilmaz insieme al suo team ha indicato che un’elevata intelligenza emotiva, ossia una forte capacità di comprendere e gestire le emozioni, possa prevenire lo sviluppo della nomofobia e, di conseguenza, ridurre lo stress che sarebbe associato al disturbo. Gli individui con una forte capacità di risolvere i problemi interpersonali, probabilmente sono in grado di gestire le proprie emozioni (cioè hanno un’elevata intelligenza emotiva) per risolvere mentalmente i problemi incontrati. Il team di ricercatori suggeriscono che i soggetti nomofobici hanno difficoltà a creare relazioni interpersonali e quindi a gestire lo stress.
Il presente studio si proponeva quindi di esplorare l’accuratezza di questo complesso quadro ipotetico negli studenti universitari. I dati sono stati raccolti da 543 studenti universitari (57% femmine, 43% maschi) che si sono offerti di partecipare al sondaggio online. I questionari sono stati utilizzati per misurare i cinque fattori di interesse: nomofobia, intelligenza emotiva, risoluzione dei problemi interpersonali, stress percepito e autostima.
È stato utilizzato uno strumento statistico chiamato “path analysis” (analisi del percorso), ha permesso a Fatma Gizem Karaoglan Yilmaz e colleghi di svelare le connessioni tra i cinque fattori per capire come lavorano insieme e si influenzano a vicenda, giungendo infine ad alcune conclusioni chiave.
Il team di ricercatori contrariamente a quanto inizialmente sostenuto hanno detto che l’intelligenza emotiva non ha un effetto diretto sulla nomofobia. È stato riscontrato che un aumento dell’intelligenza emotiva aumenta le capacità di risoluzione dei problemi interpersonali, e questa è stata l’associazione più forte tra tutte quelle analizzate: in altre parole, gli individui che sono in grado di comprendere meglio le proprie emozioni tendono ad essere più bravi a risolvere le sfide interpersonali.
Il team di ricercatori hanno anche scoperto che, con l’aumento della capacità di risolvere i problemi interpersonali, si è verificata una diminuzione della nomofobia. Inoltre, un aumento della risoluzione dei problemi interpersonali porterebbe a una diminuzione dello stress percepito. Hanno affermato:
“Quando si esamina la capacità di risolvere i problemi interpersonali, si dimostra che la comunicazione tra le persone è importante. È noto che i soggetti nomofobici hanno difficoltà nella comunicazione sociale. Inoltre, la risoluzione dei problemi interpersonali è ben conosciuto come soluzione ai problemi sociali. Gli individui che incontrano questa difficoltà sperimentano un alto livello di stress. Si può affermare che gli individui che hanno successo nelle situazioni di risoluzione dei problemi personali possono avere successo anche nella comunicazione nella vita sociale. Inoltre, un aumento dell’intelligenza emotiva porterà anche a una riduzione dello stress percepito. Infine, un aumento dello stress percepito porta a una diminuzione dell’autostima”.
Lo studio in conclusione ha evidenziato che le persone nel caso di un uso eccessivo della tecnologia, hanno una bassa autostima e il livello di stress percepito può aumentare a causa del suo utilizzo. Le persone con scarsa autostima poiché hanno difficoltà a interagire socialmente, possono dipendere dalla tecnologia, ciò può influire sulla loro capacità di affrontare lo stress.
Lo studio sebbene fornisca una visione preziosa della complessa relazione tra nomofobia e vari fattori psicologici, è necessario tener conto delle sue limitazioni, ad esempio, la ricerca si è concentrata su studenti universitari, limitando le generalizzazioni alle popolazioni più anziane e agli individui che lavorano.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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