Il Museo del Prado di Madrid ha aperto una nuova mostra dal titolo “Touch The Prado“, invita le persone non vedenti o ipovedenti di toccare e sentire alcuni dei dipinti più famosi del mondo. Gli ospiti in realtà non possono toccare i dipinti originali, ma una replica di questi sei quadri ad alta risoluzione in 3D: “Noli me tangere” del Correggio, “La fucina di Vulcano” di Velázquez, “Il parasole” di Goya, “La Gioconda” di Leonardo da Vinci, “Il gentiluomo dalla mano sul petto” di El Greco e “Natura morta con carciofi, fiori e recipiente in vetro” di Van der Hamen.
La mostra originale e il frutto di un nuovo processo di stampa chiamato Didu, è una metodologia sviluppata dalla startup spagnola Estudios Durero per l’elaborazione e la riproduzione d’immagini in rilievo. Una combinazione di strumenti tecnologici, artistici e pedagogici permette di convertire un’immagine digitale in un’immagine che si può toccare e ha senso non solo per gli occhi, ma anche al tatto.
Il processo inizia con una foto ad alta risoluzione del dipinto, gli esperti di Estudios Durero selezionano le texture e le caratteristiche migliori per i non vedenti. I piccoli dettagli che a prima vista possono apparire insignificanti, in quest’aspetto sono fondamentali per comprendere la composizione o il tema sviluppato in ciascuna immagine. Dopo circa 40 ore di lavoro su ogni immagine i volumi e le texture sono definiti e stampati con inchiostro speciale, quindi è applicato un metodo chimico che dona volume agli elementi inizialmente piani, su questi è stampata l’immagine reale con i colori originali in un formato adatto in modo che possa essere toccato e raggiunto con le mani.
La mostra resterà aperta fino al 28 giugno 2015.