Mitt Romney, credere nell’America (vignette)

Mitt Romney: ecco cosa farò alla Casa Bianca
Mitt Romney ha scoperto le carte. Pochi dettagli certo, perché quelli possono far capire che cosa un politico vuole davvero fare, ma in 37 minuti davanti alla platea dei delegati del Partito Repubblicano cui ha detto che accetta la nomination, l’ex governatore del Massachusetts, il pio mormone, l’inventore di Bain Capital, società di private equity che lo ha fatto milionario, ha detto che cosa farà se gli americani lo manderanno alla Casa Bianca il prossimo 6 novembre.
Il suo piano è in sei punti.
 Primo: l’America deve essere più forte utilizzando le sue grandi riserve energetiche, gas, petrolio, nuleare, alternative.
Secondo: la scuola deve essere il luogo che ti accompagna al lavoro.
 Terzo: nuovi trattati economici e commerciali che diano vantaggio all’economia americana. Quarto: tagliare il deficit e ridurre il debito, ma senza toccare le spese militari.
 Quinto: ridurre le tasse per la piccola impresa e la classe media.
Sesto: cancellare la riforma sanitaria di Barack Obama.
Se questo è un programma definito in punti anche se troppo generico («il diavolo sta nei dettagli» ha detto a L’Espresso un ex fan di Obama, l’immobiliarista, editore e columnist Mortimer Zuckerman), Mitt Romney ha promesso di difendere la sacralità della vita umana (leggi no all’aborto), il matrimonio (leggi niente unioni gay) e la libertà religiosa.


Nel crescendo della sceneggiatura da congresso politico, dove enfasi e grandi pronunciamenti la fanno da padrone, Mitt Romney ha detto spruzzando di demagogia spicciola e populismo il suo intervento: « Barack Obama aveva promesso di salvare il pianeta, io vi prometto di aiutare voi e le vostre famiglie.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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