Cimitero di Manila, diecimila persone senza casa, vivono tra tombe e loculi (video)

A Manila, dove le abitazioni a buon mercato scarseggiano, alcune persone hanno creato una nuova alternativa ai loro problemi abitativi.
La capitale delle Filippine è affollata e caotica. E’ una città dai forti contrasti: tra gli undici milioni di abitanti, i ricchi vivono molto bene in ville a appartamenti con vista mozzafiato della baia di Manila, mentre la stragrande maggioranza dei poveri, un terzo della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà nelle baraccopoli, non sono in grado di permettersi qualcosa di meglio.
Il Cimitero di Manila Nord, non è solo la casa dove riposano i morti, è anche quella dove vivono e vegetano circa diecimila filippini. Il cimitero copre più di cento ettari con una strada principale fiancheggiata da alberi ombrosi e luminosi bouganville rosa. La strada è tenuta in ordine dai spazzini della città, vengono spesso a pulire e portare via la spazzatura.

Video contiene immagini non adatte a persone facilmente impressionabili 

Il Cimitero di Manila Nord, anche se l’elettricità e l’acqua pulita è un problema, non è sporco come i bassifondi intorno alla città, infestati dalla criminalità.
Chiara Ventura, ventotto anni, commerciante, madre di tre figli, ha sempre vissuto nel cimitero, dice:
“Ho dovuto imparare da sola come vivere qui, non possiamo permetterci una casa in affitto. Ci si abitua a vivere in questo cimitero, un posto molto più sicuro della maggioranza dei luoghi della città.
Molte famiglie come la Ventura sono arrivate nel cimitero, chiamate da famiglie importanti, per svolgere il lavoro di custodi, per pulire i loro mausolei e proteggerli dai vandali.
La popolazione di Manila è cresciuta, così quella del cimitero. Ora, infilati in mezzo alle cripte e tombe ci sono fast-food, bancarelle, un improvvisato campetto per giocare a pallacanestro e gruppi di volontari che insegnano ai bambini.
Boyet Zapata, quarantadue anni, è cresciuto qui, aiuta a mantenere in ordine le tombe di numerose famiglie.
Rapon Roque, sessanta anni, dal 1960 vive vicino alla tomba dell’ex presidente Manuel Roxas, dice:
“All’inizio, soprattutto di notte avevo paura, ho imparato a conviverci. Ora, ho più paura dei vivi che dei morti, perché tra i nuovi abitanti del cimitero ci sono tossicodipendenti e criminali, cercano di forzare le tombe di famiglia per rubare oro e gioielli dai morti”.
Christopher Fernandez, trentuno anni, imbarazzato da alcuni uomini che giocano a carte su una tomba, dice:
“I nuovi arrivati ci stanno dando una cattiva fama, senza vergogna giocano a carte e dormono sulle tombe, vanno in giro a torso nudo, non hanno rispetto per i morti“.
Alfredo Lim, sindaco di Lima, afferma che recentemente ci sono state numerose denunce contro le intimidazioni dei nuovi arrivati, non è un ambiente piacevole, dobbiamo ristabilire l’ordine, le condizioni di povertà non giustificano quelli che violano la legge”.
La maggioranza della popolazione che vive nel cimitero è costituita da coloro che arrivano nella grande città di Manila dalle province delle Filippine. Tolti quelli che vendono sardine in scatola, confezioni di pasta, caramelle, candele e altri prodotti essenziali comprese le carte prepagate per i telefoni cellulari, così come pasti e bevande venduti in “ristoranti” improvvisati con tavoli nei mausolei, la popolazione del cimitero si guadagna da vivere con l’indotto delle tombe: ai funerali (in media ottanta il giorno), gli adolescenti, nel cimitero, per tradizione,  portano le bare per 50 pesos (circa 50 centesimi), gli uomini adulti sono impiegati per la riparazione e la manutenzione delle tombe, le donne curano la pulizia dei mausolei, i bambini raccolgono plastica, rottami e altri rifiuti, per essere venduti.
Certo, le condizioni di vita dei filippini nel cimitero sono poco invidiabili, ma il loro forte istinto di sopravvivenza è evidente nel modo in cui persone come sarti, estetisti e insegnanti, sono riusciti a inventarsi nuove opportunità di lavoro tra i morti. Ognuno cerca opportunità di guadagno, è quasi divertente notare che alcuni mausolei vuoti dispongono di TV e karaoke, chiunque può cantare per cinque pesos.
I funzionari della città, nel corso degli anni, per far uscire le persone dal cimitero, hanno offerto alloggi. Molte famiglie, dopo aver accettato, sono ritornate nelle loro raccapriccianti vecchie case nel cimitero (v. foto alloggio di fortuna, ricavato sopra i loculi), a quanto pare, preferiscono i servizi del cimitero alla scarsa sistemazione esterna fornita dal governo.
Beh, come si suol dire, non c’è miglior posto che la propria casa anche se nel caso di questi filippini è ricavata all’interno di un cimitero. I filippini, i più poveri tra i poveri, hanno fatto la loro scelta: preferiscono vivere gratis nei mausolei, tra tombe e loculi, dove godono di maggior protezione e sono molto vicini ai loro posti di lavoro.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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