Sperimentazione sull’uomo di vaccini per prevenire overdose di fentanyl ed eroina

I ricercatori dell’Università del Montana e i loro partner sono vicini alla sperimentazione sull’uomo di vaccini per prevenire overdose di fentanyl ed eroina. I vaccini proteggerebbero le persone che lottano contro la tossicodipendenza o quelle a rischio di overdose accidentale. Il National Institutes of Health nel 2021 ha evidenziato che sono stati registrati più di 106.000 decessi per overdose negli Stati Uniti, di questi, 71.000 possono essere attribuiti a oppioidi sintetici come il fentanyl.
Il ricercatore Jay Evans dirige il Center for Translational Medicine dell’Università del Montana, che sta lavorando ai vaccini. È anche cofondatore di Inimmune, il partner aziendale incaricato di scalare i componenti del vaccino per la produzione. Inimmune ha sede presso il MonTEC, incubatore d’impresa (è un’organizzazione che fornisce supporto alle startup durante le prime fasi del loro sviluppo) dell’Università del Montana con sede a Missoula.
Jay Evans ha affermato:
«Prevediamo di testare i nostri vaccini sull’uomo all’inizio del 2024. Il primo vaccino avrà come obiettivo l’eroina, seguito poco dopo da un vaccino contro il fentanyl in Fase I di sperimentazione clinica. Una volta che avremo stabilito la sicurezza e l’efficacia iniziale in questi primi studi clinici, speriamo di poter proporre un vaccino multivalente combinato che abbia come bersaglio sia l’eroina sia il fentanyl».
Marco Pravetoni, professore di psichiatria e scienze comportamentali all’Università di Washington dirige il Centro per lo sviluppo di farmaci per i disturbi da uso di sostanze. Il suo gruppo di ricerca progetta vaccini e apteni (molecola che si lega in modo specifico a un anticorpo o a un recettore di un linfocito ma che non può evocare una risposta immunitaria. Gli apteni possono essere trasformati in antigeni se si uniscono a una molecola adatta, chiamata vettore), coniugati con farmaci in grado di suscitare la produzione di anticorpi contro mirati oppioidi.
Marco Pravetoni ha lavorato sui vaccini contro gli oppioidi per oltre un decennio, portando un candidato vaccino contro l’ossicodone alla sperimentazione sull’uomo in studi clinici di Fase I con la collaboratrice dottoressa Sandra Comer della Columbia University.
Jay Evans ha affermato:
«I nostri vaccini sono progettati per neutralizzare l’oppioide bersaglio, risparmiando farmaci fondamentali come il metadone, la buprenorfina, il naltrexone e il naloxone, utilizzati per il trattamento della dipendenza da oppioidi e per invertire l’overdose. I coadiuvanti sono sostanze che potenziano l’efficacia dei vaccini, i nostri coadiuvanti migliorano la risposta al vaccino, fornendo un’immunità più forte e duratura. Negli ultimi anni abbiamo lavorato a stretto contatto con i ricercatori di Inimmune, dell’Università del Minnesota, dell’Università di Washington, dell’Hennepin Healthcare Research Institute e della Columbia University per progettare e ottimizzare i vaccini contro gli oppioidi in vista della sperimentazione clinica sull’uomo».
Università del Montana qualche anno fa ha ottenuto un contratto per sviluppare e far avanzare due candidati vaccini anti-opioidi attraverso la Fase 1 di sperimentazione clinica. I vaccini sono stati testati su modelli animali per supportarne l’avanzamento verso la sperimentazione clinica sull’uomo. I topi sono stati testati all’Università del Montana, i ratti e i maiali all’Università del Minnesota. I documenti che dimostrano come l’adiuvante TLR7/8 abbia aumentato l’efficacia del vaccino contro il fentanyl negli animali sono stati pubblicati di recente nella rivista npj Vaccines. Le pubblicazioni sul successo del vaccino contro l’eroina sono imminenti.
Jay Evans ha affermato:
«Lo sviluppo di un vaccino è caratterizzato da molti elementi in gioco, la sperimentazione sull’uomo del vaccino contro l’eroina inizierà prima di quella contro il fentanyl, anche se i documenti sul fentanyl sono stati pubblicati per primi. Prevediamo di ultimare la richiesta di autorizzazione alla FDA per un nuovo farmaco sperimentale entro la fine dell’anno. Gli studi clinici sull’uomo comprenderanno una sfida farmacologica per valutare la sicurezza e l’efficacia dei vaccini nelle prime fasi dello sviluppo clinico. Seguiremo inoltre i pazienti per valutare la durata degli anticorpi contro gli oppioidi».
Gli studi di Fase 1 sull’uomo saranno condotti con la dottoressa Sandra Comer presso la Columbia University di New York.
Jay Evans ha dichiarato:
«Potrebbero essere necessari sei mesi o più per reclutare e arruolare i soggetti richiesti, persone che fanno uso di fentanyl o eroina. DrugAbuse, risorsa gratuita fornita dagli American Addiction Centers (AAC) per aiutarti a iniziare il recupero dalla dipendenza, riporta che il tasso di ricaduta per i consumatori di eroina e oppioidi si aggira intorno al 90%. I vaccini potrebbero salvare vite umane e aiutare le persone in cerca di un trattamento, gli studi di Fase 1 prevedono un graduale aumento della dose. Iniziamo con la dose più bassa, una dose che potrebbe non essere efficace. Gli studi clinici di fase I si concentrano sulla sicurezza, una volta completata la prima coorte di dosi, un comitato di monitoraggio della sicurezza dei dati esamina i dati e approva la sperimentazione del livello di dose successivo se il vaccino è sicuro. Il processo richiede tempo finché non si raggiungono livelli di dose che siano sicuri ed efficaci».
Successivamente, gli studi di Fase 2 sull’uomo determinano aspetti come il numero di dosi necessarie per essere efficaci e la quantità di tempo necessaria tra una dose e l’altra. La Fase 3 riguarda l’importantissimo studio di efficacia che coinvolge molti partecipanti e che la FDA utilizza per stabilire se i benefici del vaccino superano i potenziali rischi.
Jay Evans ha affermato:
«Ci vuole molto tempo per arrivare a un prodotto finale approvato. Sulla base dei dati di efficacia che vediamo nei nostri dati preclinici e del profilo di sicurezza stabilito nei modelli animali, siamo molto fiduciosi che questi vaccini avranno successo. Ma c’è ancora molto lavoro da fare».
La società Inimmune e l’Università di Washington stanno lavorando allo sviluppo dei processi e alla produzione in scala delle “GMP” (Good Manufacturing Practices) per produrre i volumi e la qualità dei prodotti vaccinali necessari per la sperimentazione umana di Fase 1.
Il team di ricercatori dell’Università del Montana oltre ai vaccini contro gli oppioidi sta lavorando su vaccini contro la SARS-CoV-2, il virus dell’influenza, la tubercolosi, il vaiolo delle scimmie, la pertosse, infezione da pseudomonas, la malattia di Lyme, la febbre della valle, la malaria, l’E. coli, l’allergia e il cancro.
Jay Evans in conclusione ha affermato:
«Ci aspettiamo di vedere nei prossimi anni altri candidati vaccini passare alla Fase I di sperimentazione clinica, alcuni sono nuovi vaccini, altri sono versioni migliorate di vaccini attuali con l’aggiunta di adiuvanti per aumentare la sicurezza, la durata e l’efficacia del vaccino nelle popolazioni vulnerabili».

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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