Rivoluzionario pacemaker “bionico” inverte l’insufficienza cardiaca in modo naturale

Il rivoluzionario pacemaker che naturalmente ristabilisce il battito irregolare del cuore, dopo il successo sugli animali, quest’anno sarà testato nei pazienti cardiopatici neozelandesi. La ricerca e i risultati sono stati pubblicati nella rivista Basic Research in Cardiology.
Julian Paton, ricercatore capo e direttore del Manaaki Manawa, il Centro per la ricerca sul cuore presso l’Università di Auckland, ha affermato:
«Attualmente, tutti i pacemaker stimolano il cuore in modo metronomico, ciò significa un ritmo molto costante e uniforme, ma quando registri la frequenza cardiaca in un individuo sano, vedi che è costantemente in movimento. Se analizzi le frequenze all’interno della tua frequenza cardiaca, scopri che la frequenza cardiaca è accoppiata alla tua respirazione, aumenta durante l’inspirazione e diminuisce durante l’espirazione, questo è un fenomeno naturale in tutti gli animali e gli esseri umani. E stiamo parlando di animali molto antichi che erano sul pianeta 430 milioni di anni fa».
Julian Paton dodici anni fa, faceva parte di un gruppo di scienziati che decisero di indagare la funzione di questa variabilità. Hanno realizzato un modello matematico che prevedeva il risparmio energetico. Ciò li ha portati a chiedersi perché un battito cardiaco metronomico fosse usato nei pazienti con insufficienza cardiaca che mancavano di energia. Hanno chiesto: “Perché non li stiamo stimolando con questa variabilità?”.
Tutti i pazienti con malattie cardiovascolari perdono la variabilità della frequenza cardiaca, che è un segnale precoce che qualcosa sta andando storto.
Julian Paton ha detto:
«La frequenza cardiaca di persone con pressione alta, persone con insufficienza cardiaca, non è modulata dalla respirazione. Abbiamo deciso di riportare la variabilità della frequenza cardiaca negli animali con insufficienza cardiaca e vedere se era possibile ottenere qualcosa di buono».
La ricerca a seguito di segnali positivi nei ratti con insufficienza cardiaca, è stata condotta da Julia Shanks e Rohit Ramchandra, ricercatori presso il Dipartimento di Fisiologia dell’Università di Auckland.
Rohit Ramchandra ha detto:
«È la grande novità, ora crediamo di aver trovato un modo per invertire l’insufficienza cardiaca. I pacemaker attualmente attivano un battito metronomicamente costante, la nostra ricerca mostra che l’introduzione di una variazione naturale nel battito cardiaco migliora la capacità del cuore di pompare il sangue attraverso il corpo. L’altra grande novità è che otteniamo un miglioramento del 20% della gittata cardiaca, che è effettivamente la capacità del cuore di pompare il sangue attraverso il corpo. E il 20% è un numero importante».
Julia Shanks spiega:
«Non c’è niente sul mercato che possa curare l’insufficienza cardiaca. Tutto ciò che i farmaci faranno è farti sentire meglio, non affrontano il problema del tessuto danneggiato che non si contrae in modo efficiente come prima. Il nostro nuovo pacemaker riporta questa variabilità, che ovviamente è naturale, in un modo che si potrebbe chiamare “pacemaker della natura”».
Julian Paton ha affermato:
«Il nostro pacemaker è quasi come un dispositivo bionico, capisce i segnali del corpo che dicono al dispositivo quando inspiriamo e quando espiriamo. E poi il dispositivo deve comunicare al corpo e accelerare il battito cardiaco durante l’inspirazione e verso il basso durante l’espirazione».
Wil Harrison del Middlemore Hospital, cardiologo interventista, vedendo i risultati, ha osservato:
«Studio molto interessante. Riconosciamo clinicamente che la stimolazione permanente è “non fisiologica” in una certa misura e la cardiomiopatia indotta dalla stimolazione è un fenomeno ben noto. Sarà entusiasmante vedere se i risultati si tradurranno negli esseri umani».
Martin Stiles, cardiologo del Waikato Hospital, guiderà lo studio, ha affermato:
«In genere vediamo miglioramenti nella funzione cardiaca con i pacemaker attuali, ma questo pacemaker bionico ha superato di gran lunga le nostre aspettative, questa scoperta in futuro potrebbe rivoluzionare il modo in cui i pazienti con insufficienza cardiaca saranno ritmati».
I prossimi passi sono ben avviati, con la possibilità di reclutare pazienti in un trial pianificato per la fine di quest’anno in Nuova Zelanda. La sperimentazione sarà supportata da Ceryx Medical, una startup che possiede la proprietà intellettuale dell’elettronica unica all’interno del pacemaker bionico. Lo studio è stato finanziato dall’Health Research Council of New Zealand.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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