Riduzione impollinatori potrebbe causare la morte di 427.000 persone l’anno

Gli impollinatori come api, farfalle, pipistrelli e falene aiutano gli agricoltori a coltivare cibi sani, favoriscono la produzione di verdura, frutta, noci, legumi, ecc. Oggi, purtroppo, con meno impollinatori in giro per aiutare le piante a riprodursi, i raccolti stanno diminuendo.
Il nuovo studio pubblicato nella rivista Environmental Health Perspectives, riporta che il mondo sta perdendo dal 3 al 5% della produzione di frutta, verdura e noci a causa della riduzione delle popolazioni di impollinatori e della loro minore diversità, queste perdite, a loro volta, significano che le persone hanno meno cibo sano da mangiare e soffrono di condizioni di salute associate, come il diabete e le malattie cardiache.
I ricercatori hanno detto che l’analisi sulla base di modelli ha evidenziato che questi effetti sulla salute portano a una stima di 427.000 morti in eccesso all’anno, lo stesso ordine di grandezza del cancro alla prostata, della violenza interpersonale e dei disturbi da uso di sostanze.
Gli scienziati sanno che gli impollinatori soffrono a causa delle attività umane, tra cui l’uso di pesticidi nocivi, i cambiamenti climatici, l’inquinamento atmosferico, le pratiche agricole e i cambiamenti di destinazione dei terreni. Sanno anche che l’80% di tutte le piante da fiore, comprese le colture alimentari, si affidano agli impollinatori per riprodursi, ma, fino a poco tempo fa, nessuno comprendeva come la perdita di impollinatori abbia influito sul benessere degli esseri umani.
Samuel Myers, scienziato della salute planetaria presso l’Università di Harvard, autore principale della ricerca ha affermato:
«Un elemento critico mancante nella discussione sulla biodiversità è stata la mancanza di collegamenti diretti con la salute umana».
I ricercatori utilizzando i dati di centinaia di aziende agricole sperimentali in Africa, Asia, Europa e America Latina, hanno cercato di quantificare questo “gap di rendimento degli impollinatori”. Hanno stimato i fattori di rischio dietetico, la mortalità e la perdita economica sulla base dei dati relativi alle colture e agli impollinatori, nonché delle informazioni sulla dieta, sulle malattie croniche e sul commercio internazionale. Hanno scoperto che “popolazioni insufficienti di impollinatori sono responsabili di un grande numero di malattie attuali dovute alla perdita di consumo di alimenti sani”.
Gary Hartley, direttore esecutivo dell’associazione no-profit Pollinator Partnership, non ha partecipato allo studio, ha detto:
«Questa ricerca sottolinea quanto siano fondamentali i servizi di impollinazione per la salute e il benessere dell’uomo».
I ricercatori hanno detto che l’impatto sulla salute è accompagnato da un tributo economico, queste duplici conseguenze colpiscono in modo diverso le varie parti del mondo. I paesi a basso reddito sopportano il peso della perdita di produzione alimentare e, di conseguenza, perdono reddito, mentre i paesi a medio e alto reddito subiscono maggiormente le conseguenze sulla salute.
Gli scienziati in tre Paesi – Honduras, Nepal e Nigeria – stimano che i deficit di impollinazione siano responsabili di una riduzione dal 3 al 19 per cento dei raccolti, che si traduce in perdite economiche dal 12 al 31 per cento.
I ricercatori hanno fatto notare che i loro risultati sono probabilmente incompleti, perché hanno studiato solo i decessi dovuti a malattie legate all’alimentazione. Tuttavia, è probabile che il declino degli impollinatori danneggi la salute umana anche in altri modi, ad esempio attraverso un minore accesso alle piante medicinali impollinate e ai prodotti delle api, o alla carenza di micronutrienti come la vitamina A e i folati. Inoltre, a causa della perdita di produzione agricola e di reddito, gli agricoltori dei paesi a basso reddito non hanno molto denaro da spendere per la propria salute.
Le popolazioni di impollinatori potrebbero diminuire ancora di più a meno che l’uomo non faccia dei cambiamenti, come limitare l’uso di pesticidi, mantenere gli habitat naturali esistenti e ripristinarne altri, e piantare più fiori e piante diverse. È evidente che se non interveniamo per rendere il mondo migliore per gli impollinatori, ne subiremo le conseguenze sulla salute.
Matthew Smith scienziato della salute ambientale presso l’Università di Harvard, tra gli autori dello studio, in conclusione ha detto:
«È risaputo che gli impollinatori sono una parte importante della preziosa biodiversità della Terra, la maggior parte delle persone ha davvero preso a cuore il fatto che svolgano un ruolo chiave nel sostenere l’approvvigionamento alimentare e le diete. La dimensione della componente aggiuntiva della salute umana, introduce un imperativo ancora più urgente per i responsabili politici: proteggere e far crescere una solida popolazione di impollinatori non solo aiuta a proteggere gli alimenti chiave, ma sostiene anche la salute pubblica».

, , ,
Avatar photo

About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
View all posts by Pino Silvestri →