Parigi espanderà i tunnel del teleraffrescamento come alternativa all’aria condizionata

I cambiamenti orientati all’efficienza nell’architettura e nelle normative hanno creato nuovi requisiti per le prestazioni energetiche negli edifici. Parigi ha collaborato con la società di servizi Engie per sviluppare la rete di teleraffrescamento sotterranea, ritiene sia il modo più sostenibile per raffreddare gli edifici alla luce di un marcato aumento dell’uso delle unità di condizionamento dell’aria, conseguente ai cambiamenti climatici.
L’isolamento degli edifici è migliorato per tenere il passo con gli standard in continua evoluzione, all’interno degli edifici trattiene sempre più calore prodotto dall’utilizzo dell’illuminazione, riscaldamento, grandi o piccoli elettrodomestici, televisore e computer. Il raffreddamento di conseguenza sta iniziando a rappresentare una percentuale crescente dell’energia complessiva utilizzata dagli edifici. Inoltre, la maggior parte delle città sperimenta localmente temperature più elevate a causa di un microclima artificiale creato dalle attività umane e dall’uso di superfici pavimentate che assorbono più calore.
Jean-Louis Missika, vicesindaco di Parigi, ha annunciato di voler aumentare la dimensione della rete del teleraffrescamento, ha detto:
«Non vogliamo che il riscaldamento globale porti a una profusione di singole unità di aria condizionata. Sono inefficienti, inquinanti e si aggiungono al riscaldamento locale. E sono brutte».
La rete del teleraffrescamento potrebbe costituire un incentivo alle altre città per diventare più sostenibili (vedi teleraffrescamento in Italia). I dati riportano che più della metà della popolazione mondiale vive in città, con una crescita prevista del 60% entro il 2030 e che circa il 75% dell’energia prodotta a livello mondiale, è consumata nelle città.
La rete di teleraffrescamento preesistente a Parigi, gestita dall’unità Engie Climespace, utilizza acqua della Senna. L’attuale rete di 75 km serve principalmente ospedali, hotel, musei e grandi magazzini. Il piano ora è di aprire questa rete anche a piccole imprese e clienti residenziali.
La Francia nelle ultime estati ha vissuto una serie di ondate di calore, la capitale francese il 25 luglio 2019 ha registrato una temperatura di 40,6° C, la più calda dall’inizio delle registrazioni. Jean-Louis Missika ha detto:
«Parigi vuole che la sua rete di teleraffrescamento di Climespace (la più grande d’Europa) rispetto all’attuale copertura 43%, nei prossimi 20 anni copra il 100% dell’area della città, disponibile per i clienti non istituzionali, collegata agli edifici residenziali e alle piccole imprese».
L’ampliamento della rete di teleraffrescamento farà parte dei criteri di una nuova gara d’appalto per il funzionamento della rete, che negli ultimi 30 anni è stata gestita da Climespace (nel 2018 ha registrato ricavi per 91 milioni di euro). Parigi detiene una partecipazione di minoranza in Climespace, tramite Cpcu l’operatore di rete di riscaldamento urbano parigino, che è di proprietà di Engie per il 66,5% e di Parigi per il restante 33,5%.
Jean-Louis Missika ha annunciato che la città intende organizzare una gara d’appalto nel 2020, in vista della creazione di un nuovo operatore entro febbraio 2021, alla domanda se la gara d’appalto non fosse vinta da Engie, partner di lunga data di Parigi, ha risposto che molte aziende sono pronte a fare un’offerta per il contratto ventennale.

Cambiamenti climatici
Lo studio del 2017 ha rilevato che il cambiamento climatico potrebbe avere un problematico impatto sulle città, poiché l’effetto isola di calore, potrebbe creare riscaldamento localizzato 2,6 volte più alto delle aree circostanti.
Parigi ha programmato di espandere la sua rete sotterranea di teleraffrescamento, utilizzata per raffreddare gli edifici, al fine di migliorare la sostenibilità della città nella lotta ai cambiamenti climatici.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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