Nuovo metodo in soli cinque minuti rivela la risposta batterica agli antibiotici

I ricercatori del Karolinska Institutet in Svezia hanno sviluppato un metodo molecolare chiamato 5PSeq hanno scoperto che è in grado di misurare con precisione la risposta batterica agli antibiotici in soli cinque minuti, con un effetto più pronunciato dopo circa 30 minuti.
I risultati sono stati pubblicati nella rivista Nature Microbiology, i ricercatori ora sperano di sviluppare un semplice test che i medici possano utilizzare.

Cos’è il 5PSeq e come funziona?
5PSeq è un metodo semplice e veloce che misura il RNA messaggero (mRNA) che i batteri degradano durante la produzione di proteine. Il mRNA è una molecola che trasporta le informazioni genetiche dal DNA ai ribosomi, dove vengono prodotte le proteine. I ricercatori sequenziando i frammenti di mRNA, possono vedere come i batteri sono influenzati da diversi fattori ambientali, come trattamenti antibiotici e altri tipi di stress.
Il metodo è in grado di rilevare i cambiamenti nei livelli di mRNA batterico in pochi minuti, il che indica se i batteri sono vivi o morti, in crescita o dormienti, stressati o rilassati. I ricercatori hanno testato il metodo su 96 specie batteriche diverse di vari phyla e su campioni come materia fecale, tamponi vaginali e compost.

Perché il 5PSeq è importante?
Il 5PSeq potrebbe avere importanti implicazioni per la pratica clinica e la ricerca, potrebbe aiutare i medici a trovare rapidamente gli antibiotici giusti per i pazienti con infezioni batteriche, salvando così vite umane e prevenendo la diffusione della resistenza agli antibiotici. La resistenza agli antibiotici è un problema grave e crescente che si verifica quando i batteri si evolvono per resistere agli effetti degli antibiotici, questo rende le infezioni più difficili da trattare e aumenta il rischio di complicazioni e di morte.
I metodi attuali per testare la resistenza agli antibiotici possono richiedere ore o addirittura giorni, tempi non rapidi per molti casi in cui il trattamento deve essere somministrato con urgenza, di conseguenza, i medici spesso prescrivono antibiotici ad ampio spettro che uccidono un’ampia gamma di batteri, ma aumentano la pressione di selezione per la resistenza. Il 5PSeq potrebbe consentire ai medici di adattare il trattamento antibiotico ai batteri specifici e alla loro reazione, riducendo così l’uso inutile di antibiotici e preservandone l’efficacia.
Il 5PSeq potrebbe anche aiutare i ricercatori a capire come i batteri affrontano lo stress e interagiscono tra loro e con i loro ospiti, ad esempio, i ricercatori intendono utilizzare il 5PSeq per studiare come le comunità batteriche del nostro intestino influenzino la nostra salute e le nostre malattie.

Chi ha sviluppato 5PSeq e come può essere utilizzato?
5PSeq è stato sviluppato da un team di ricercatori guidati da Vicent Pelechano, professore associato presso il Dipartimento di Microbiologia, Tumori e Biologia Cellulare del Karolinska Institutet. Il team comprende Susanne Huch e Lilit Nersisyan, che sono i primi autori dello studio pubblicato su Nature Microbiology. Lo studio è stato finanziato da diverse fonti, come la fondazione Ragnar Söderbergs (Swedish Foundations’ Starting Grant), il Consiglio svedese per la ricerca, la Fondazione Knut e Alice Wallenberg (una borsa di studio dell’Accademia Wallenberg), Horizon 2020 dell’UE, tra gli altri.
I ricercatori hanno anche fondato una società chiamata 3N Bio, che mira a sviluppare il 5PSeq in un test molecolare rapido per uso clinico. L’azienda ha ricevuto un finanziamento dal Consiglio svedese per la ricerca per dimostrare la prova di concetto di tale test in collaborazione con l’ospedale universitario Karolinska.
Vicent Pelechano in conclusione ha detto:
«Siamo fiduciosi e speriamo che questo possa essere uno dei tanti strumenti di cui i medici hanno bisogno per affrontare la resistenza agli antibiotici, che è un problema serio e crescente».

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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