Il più grande studio mai realizzato sugli psichedelici per produrre nuove terapie

Gli psichedelici sono ora un’area in rapida crescita delle neuroscienze e della ricerca clinica, potrebbe produrre nuove terapie tanto necessarie per disturbi come la depressione e la schizofrenia. Eppure c’è ancora molto da sapere su come questi agenti farmacologici alterano gli stati di coscienza.
Il team di ricercatori del Neuro (Montreal Neurological Institute-Hospital) e del Dipartimento di Ingegneria Biomedica della McGill University, del Broad Institute di Harvard/MIT, della SUNY Downstate Health Sciences University e di Mila, nel più grande studio al mondo sulle sostanze psichedeliche e sul cervello, ha mostrato come i cambiamenti indotti dai farmaci nella consapevolezza soggettiva, siano anatomicamente radicati in specifici sistemi di recettori dei neurotrasmettitori.
I ricercatori hanno ottenuto 6.850 testimonianze di persone che hanno assunto una gamma di 27 diverse droghe psichedeliche, poi, con un metodo unico nel suo genere, hanno progettato una strategia di apprendimento automatico per estrarre le parole di uso comune dalle testimonianze e collegarle ai recettori dei neurotrasmettitori che probabilmente le hanno indotte. Il team interdisciplinare potrebbe quindi associare le esperienze soggettive con le regioni del cervello in cui si trovano più comunemente le combinazioni di recettori, che si sono rivelate gli strati più bassi e alcuni dei più profondi degli strati di elaborazione delle informazioni del cervello.
Il team utilizzando in tutto il cervello migliaia di sonde di trascrizione genica, ha creato una mappa 3D dei recettori cerebrali e delle esperienze soggettive ad essi collegate. Sebbene sia noto che l’esperienza psichedelica varia ampiamente da persona a persona, l’ampio set di dati di testimonianze ha consentito al team di caratterizzare tra gli individui, stati coerenti di esperienze coscienti con recettori e regioni cerebrali. Ciò supporta la teoria secondo cui i nuovi composti di droghe allucinogene, possono essere progettati per creare in modo affidabile gli stati mentali desiderati.
I ricercatori hanno detto che ad esempio, un effetto promettente di alcuni psichedelici per l’intervento psichiatrico è la dissoluzione dell’ego, la sensazione di essere distaccati dal sé. Lo studio pubblicato nella rivista Science Advances il 16 marzo 2022, ha scoperto che questa sensazione era maggiormente associata al recettore serotonina 5-HT2A. Tuttavia, altri recettori della serotonina (5-HT2C, 5-HT1A, 5-HT2B), recettori adrenergici Alpha-2A e Beta-2, nonché il recettore D2 erano anche collegati alla sensazione di dissoluzione dell’ego: un farmaco mirato a questi recettori potrebbe essere in grado di creare in modo affidabile questa sensazione nei pazienti che secondo i medici potrebbero trarne beneficio.
Danilo Bzdok, autore principale dello studio ha detto:
«I farmaci allucinogeni potrebbero benissimo rivelarsi il prossimo importante elemento per migliorare l’assistenza clinica delle principali condizioni di salute mentale. Il nostro studio fornisce un primo passo, una prova di principio, che in futuro potremmo essere in grado di costruire sistemi di apprendimento automatico, in grado di prevedere con precisione, quali combinazioni di recettori di neurotrasmettitori in una determinata persona, devono essere stimolate per indurre uno specifico stato di esperienza cosciente».

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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