Il virus del coniglio si è evoluto per diventare più letale

È sbagliata l’idea comune che i virus diventino più miti nel corso del tempo quando diventano endemici all’interno di una popolazione. La nuova ricerca condotta dall’Università statale della Pennsylvania e dall’Università di Sydney, rivela che un virus del Mixoma che colpisce i conigli, è diventato più letale nel tempo. I risultati evidenziano la necessità di un monitoraggio rigoroso dei virus umani, tra cui SARS-CoV-2, vaiolo delle scimmie e poliomielite, per verificarne l’aumento della virulenza.
Andrew Read, direttore degli Istituti Huck delle scienze della vita dell’Università statale della Pennsylvania, ha dichiarato:
«Molte persone durante la pandemia Covid-19, hanno erroneamente pensato che, man mano che il virus SARS-CoV-2 diventava endemico, sarebbe diventato anche più mite. Tuttavia, sappiamo che la variante Delta era più contagiosa e causava malattie più gravi rispetto al ceppo originale del virus, e l’Omicron è ancora più trasmissibile della Delta. La nostra nuova ricerca dimostra che un virus dei conigli si è evoluto per diventare più letale, e non c’è motivo per cui questo aspetto non possa accadere con la SARS-CoV-2 o altri virus che colpiscono gli esseri umani».
Andrew Read ha spiegato che il Mixoma è stato introdotto in Australia all’inizio degli anni Cinquanta per arginare una popolazione di conigli non autoctoni fuori controllo. Conosciuta come “Mixomitosi”, la malattia causata da questo virus provocava, tra gli altri sintomi, lesioni cutanee gonfie e piene di liquido, teste e palpebre gonfie, orecchie cadenti e vie respiratorie ostruite. Il virus era così letale che, secondo le stime, entro due settimane uccideva il 99,8% dei conigli infettati. Il virus con il tempo è diventato più mite, uccidendo solo il 60% dei conigli infettati e impiegando più tempo per farlo.
Andrew Read ha detto:
«Gli scienziati dell’epoca ritenevano che questo risultato fosse inevitabile, quella che chiamavano la “legge della virulenza decrescente” suggeriva che i virus nel tempo diventano naturalmente più miti per garantire che non avrebbero ucciso i loro ospiti prima di aver avuto la possibilità di essere trasmessi ad altri individui».
Andrew Read e il suo team nel 2014 quando nei conigli hanno iniziato a studiare il virus del Mixoma, hanno scoperto che il virus aveva ripreso il sopravvento e stava nuovamente uccidendo i conigli a un tasso più elevato; per determinarne la virulenza, nel loro studio più recente, pubblicato nella rivista Journal of Virology, hanno esaminato diverse varianti del virus del Mixoma raccolte in laboratorio tra il 2012 e il 2015. Il team di ricercatori ha stabilito che i virus rientravano in tre lignaggi: a, b e c.
È interessante notare che i conigli dello studio presentavano sintomi diversi da quelli indotti dai virus raccolti nei primi decenni dopo il rilascio.
Andrew Read ha affermato:
«Invece di sviluppare lesioni gonfie e piene di liquido, questi conigli hanno sviluppato lesioni piatte, ciò suggerisce una ridotta risposta immunitaria. Inoltre, questi conigli presentavano un numero significativamente maggiore di batteri distribuiti in più tessuti, il che è coerente con l’immunosoppressione. Abbiamo interpretato questo fenotipo “mixomatoso” come un adattamento del virus per superare l’evoluzione della resistenza nella popolazione di conigli selvatici».
Il lignaggio c, tuttavia, ha prodotto una risposta leggermente diversa nei conigli. I conigli infettati con il lignaggio c presentavano un gonfiore significativamente maggiore alla base delle orecchie e intorno alle palpebre, dove di solito le zanzare pungono. Queste aree contenevano anche quantità estremamente elevate di virus.
Andrew Read ha dichiarato:
«La trasmissibilità da parte degli insetti dipende dalla presenza di elevate quantità di virus in siti accessibili al vettore, noi ipotizziamo che i virus del lignaggio c siano in grado di diffondersi maggiormente nei siti intorno alla testa dove le zanzare hanno maggiori probabilità di nutrirsi e che siano in grado di sopprimere le risposte infiammatorie in questi siti, consentendo la replicazione persistente del virus in quantità elevate. I risultati del team dimostrano che i virus non sempre si evolvono per diventare più miti. Per definizione, una corsa agli armamenti evolutiva si verifica quando gli organismi sviluppano adattamenti e opposizioni l’uno contro l’altro. Il virus con il Mixoma, ha sviluppato nuovi espedienti, che si traducono in una maggiore mortalità dei conigli. Tuttavia, col tempo i conigli probabilmente evolveranno una resistenza a questi espedienti. Un’analoga corsa agli armamenti potrebbe verificarsi con la SARS-CoV-2 e altri virus umani, man mano che gli esseri umani diventano più immuni. Ecco perché è così importante che i produttori di vaccini si tengano aggiornati sulle ultime varianti e che il pubblico si tenga aggiornato sui propri vaccini. Meglio ancora sarebbe sviluppare un vaccino universale che funzioni contro tutte le varianti e sia efficace per un lungo periodo di tempo».

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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