I ricercatori della Saint Louis University nello studio pubblicato su Biochemical and Biophysical Research Communications, descrivono una tecnologia in grado di rilevare nuovi virus in precedenza sconosciuti. La tecnica offre il potenziale per lo screening dei pazienti per i virus, anche se i medici non hanno individuato un virus particolare come la probabile fonte d’infezione.
Gli scienziati nel nuovo approccio per categorizzare e scoprire i virus utilizzano siero di sangue da una fonte biologica. Approfittando della decifrazione completa del genoma umano, hanno utilizzato uno SLU (NGS) approccio di sequenziamento di nuova generazione chiamato trascrittoma sottrazione. Il gruppo di ricerca con questo processo dal materiale genetico nel sangue preso in esame ha sottratto l’intera sequenza genetica umana. Studiando quello che è rimasto, sono stati in grado di identificare il materiale genetico virale nel sangue.
Adrian Di Bisceglie, medico, presidente del dipartimento di medicina interna presso la Saint Louis University, ha detto:
«Abbiamo scoperto una tecnologia che ci permette di rilevare nuovi virus. Isoliamo DNA e RNA, amplifichiamo la quantità di materiale genetico presente nel sangue, facciamo un profondo sequenziamento e utilizziamo un algoritmo per la ricerca di corrispondenze per ogni porzione nota di codice genetico, sia umano sia per i microbi. Una volta eliminate le porzioni conosciute, possiamo vedere i nuovi virus».
Xiaofeng Fan, ricercatore, professore associato di medicina interna presso la Saint Louis University, ha detto:
«La chiave del nostro successo è stata la scoperta di come amplificare il materiale genetico nel sangue. In passato il siero del sangue non è stato utilizzato per il suo pieno potenziale, perché il RNA si degrada troppo in fretta, lasciando poco materiale per lo studio. Il processo di amplificazione utilizzato dal team di ricerca ha eliminato questo problema.
L’approccio che il team di ricerca ha sviluppato ha il potenziale per l’applicazione immediata in situazioni cliniche come un’infezione virale sconosciuta, ad esempio la recente epidemia di SARS-virus in Arabia Saudita.
L’innovativa tecnologia oltre ad offrire un modo per scoprire nuovi virus e test per i virus conosciuti in pazienti malati, potrebbe fornire un valido approccio per coloro che operano nel campo del bioterrorismo per cercare un modo rapido per individuare le bio-minacce esistenti».
Adrian Di Bisceglie ha aggiunto:
«Questa tecnica contribuirà alla comprensione dei tanti virus che vivono nel corpo umano. Così come il progetto microbioma umano studia i batteri che vivono e coesistono in ogni persona, anche noi stiamo studiando il viroma umano per sapere di più su virus che vivono in ognuno di noi. Crediamo che non tutti siano dannosi, alcuni possono anche essere utili».