Gli investimenti nell’energia solare quest’anno per la prima volta supereranno la spesa per il petrolio

Gli anni a cavallo del 2020 tra la pandemia di Covid-19, il conflitto ucraino, l’inflazione e la transizione delle energie rinnovabili, sono stati un decennio volatile per l’energia. La pandemia ha ridotto la domanda di elettricità e petrolio in tutto il mondo, facendo crollare i prezzi, poi l’invasione dell’Ucraina ha portato sanzioni al petrolio e al gas russi, spingendo al rialzo i prezzi dell’energia, lasciando i paesi europei in difficoltà (in particolare per il gas naturale).
I prezzi elevati dell’energia da allora hanno contribuito all’inflazione, in molti luoghi i costi delle utenze superano di gran lunga l’inflazione. La preoccupazione per il cambiamento climatico, nel frattempo, ha continuato a crescere, con richieste sempre più forti di ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili.
L’Agenzia internazionale dell’energia recentemente ha rilasciato buone notizie nel suo recente Rapporto sugli investimenti energetici mondiali. Lo scorso fine maggio è stato pubblicato quello del 2023, per la prima volta in assoluto è emerso che gli investimenti nelle energie rinnovabili, in particolare l’energia solare, supereranno la spesa per il petrolio.
L’Agenzia internazionale dell’energia ha stimato che quest’anno un totale di 2,8 trilioni di dollari sarà investito in energia a livello globale, con energia pulita che rappresenta oltre 1,7 trilioni di quel totale. La denominazione “pulita” include non solo le energie rinnovabili come eolico, solare e idroelettrico, ma anche l’energia nucleare, le reti, lo stoccaggio, i combustibili a basse emissioni, i miglioramenti dell’efficienza e l’elettrificazione (come la sostituzione delle auto con motore a combustione con auto elettriche). Il resto dei 2,8 trilioni di dollari, circa 1 trilione, sarà destinato al petrolio, al gas e al carbone, con il 15% destinato specificamente al carbone. Ciò significa che per ogni dollaro speso in combustibili fossili, 1,70 dollari saranno spesi in energia pulita. Cinque anni fa il rapporto era uno a uno quindi è un cambiamento piuttosto significativo in un periodo di tempo relativamente breve.
Il conflitto russo-ucraino è stato un fattore importante nello stimolare lo sviluppo delle energie rinnovabili mentre i paesi cercano di ridurre la loro dipendenza dai combustibili fossili importati; negli Stati Uniti, l’Inflation Reduction Act (è il piano strategico statunitense per facilitare la transizione energetica tramite investimenti e sconti fiscali per aziende che operano in territorio americano), ha guidato gran parte degli investimenti in energia pulita, così come la protezione della catena di approvvigionamento delle batterie, considerando il 35% di aumento globale delle vendite di auto elettriche previsto per quest’anno.
La spesa globale per l’energia solare, i progetti dell’Agenzia internazionale dell’energia nel corso del 2023 raggiungerà i 382 miliardi di dollari, più di 1 miliardo il giorno. Gli investimenti nella produzione di petrolio, nel frattempo, sono stimati a 371 miliardi di dollari.
La Cina in termini di distribuzione geografica, è in testa alla classifica delle energie pulite (anche se rappresenta più della metà della produzione mondiale di elettricità da carbone), seguita dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti.
La transizione dai combustibili fossili all’energia pulita è ciò che il mondo deve fare, ma l’entusiasmo che circonda l’abbandono del carbone e del petrolio deve essere mitigato con un po’ di realismo, se da un lato è importante celebrare i progressi compiuti nella riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, dall’altro è altrettanto importante riconoscere che l’eliminazione graduale del carbone e del petrolio è un processo complesso che richiede un’attenta pianificazione e la considerazione degli impatti economici e sociali: tanto per cominciare, la messa fuori servizio di centrali elettriche a carbone, nucleari e a gas naturale prima che vi siano sufficienti fonti rinnovabili per sostituirle ha già provocato l‘instabilità della rete in diverse zone degli Stati Uniti.
La domanda di elettricità aumenterà con l’aumento delle auto elettriche. La crescente domanda di elettricità dovuta all’aumento delle auto elettriche richiede fonti di energia affidabili e sostenibili, nonostante l’installazione di migliaia di chilometri quadrati di turbine eoliche e pannelli solari, la capacità di stoccaggio delle batterie non è ancora sufficiente per garantire un costante approvvigionamento di energia da queste fonti.
Il rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia presentato nel 2023 all’8a Conferenza globale annuale sull’efficienza energetica, quest’anno prevede che gli investimenti nell’approvvigionamento di combustibili fossili aumenteranno di oltre il 6%, con l’incremento maggiore destinato alla fase di ricerca e sviluppo di nuovi giacimenti di petrolio e gas naturale. Sottolinea che bisogna dare anche la priorità a mantenere le reti stabili e l’energia a prezzi accessibili. Le attività quotidiane e i mezzi di sussistenza dipendono da essa, così come l’economia nel suo complesso, per questo i combustibili fossili non saranno abbandonati tanto presto, anche se sembra che gli investitori stiano puntando sull’energia pulita.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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