Studio: un gene umano soppressore del tumore, blocca la rigenerazione della coda del pesce zebra

I ricercatori spesso cercano anfibi e insetti, così come balene e delfini, per i scoprire i segreti di rigenerazione, la capacità di guarire rapidamente e addirittura ricrescere interi arti. Gli esseri umani naturalmente hanno capacità rigenerative ma non sono così potenti. La ragione, come suggerisce un nuovo studio, probabilmente ha qualcosa a che fare con la nostra battaglia con la genetica del cancro.
I tumori non sono altro che la rigenerazione delle cellule andate fuori controllo. I ricercatori dell’Università della California, San Francisco (UCSF) dicono di aver identificato un gene umano che lavora a prevenire sia la buona sia la cattiva rigenerazione, la prova che la nostra incapacità di far ricrescere le appendici è il prezzo che paghiamo per la prevenzione del cancro.
La rivelazione è stata in gran parte resa possibile grazie al pesce zebra (è diventato il modello animale più utilizzato per gli studi di laboratorio superando addirittura l’utilizzo delle cavie. La ragione di quest’ampio utilizzo è sia di natura genetica, il suo genoma, infatti, è molto simile a quello umano, che di natura pratica poiché è un pesce che si riproduce molto velocemente e, i suoi embrioni, trasparenti, facilitano l’osservazione di numerosi aspetti biologici legati allo sviluppo e differenziazione cellulare. Il genoma di questo pesce è completamente disponibile con licenza open source grazie al progetto Ensembl).
Jason Pomerantz, un professore associato di chirurgia plastica e ricostruttiva presso UCSF, in un comunicato stampa ha detto:
«Negli ultimi 10 – 15 anni, organismi rinnovabili come il pesce zebra sono diventati geneticamente trattabili per essere studiati in laboratorio, sono convinto che questi animali possano essere in grado di insegnarci ciò che è indispensabile dover fare per la rigenerazione umana. Perché questi vertebrati possono rigenerare le strutture molto complesse, anche se noi non possiamo?».
Jason Pomerantz e i suoi colleghi quando hanno trapiantato il gene chiamato oncosoppressore umano ARF (o più semplicemente, il gene Arf) nei genomi del pesce zebra, il pesce ha perso la sua capacità rigenerativa. I mammiferi vantano un numero di geni di prevenzione del cancro, oltre a limitare la crescita del tumore svolgono anche un ruolo importante nella formazione veloce di tessuti, ma il gene Arf è unico per l’uomo.Pesce Zebra foto capacità rigenerativeIl gene Arf quando è stato messo insieme nel DNA del pesce zebra, i ricercatori non hanno notato nessun cambiamento significativo nella formazione di tessuto o la capacità dei pesci di riparare le lesioni superficiali, ma quando hanno tagliato la coda del pesce zebra, il gene si è attivato per impedire la ricrescita della sua coda.
Jason Pomerantz ha aggiunto:
«E’ come se il gene ha confuso la rigenerazione di cellule della coda con quelle di aspiranti cellule tumorali. Così è entrato in azione per bloccarle. Il gene potrebbe essere importante in varie terapie di guarigione e anti-invecchiamento. I medici sopprimendo il percorso genetico dell’Arf, potrebbero essere in grado di far ricrescere gli organi dalle cellule staminali in modo più efficace, ma sopprimendo l’Arf potrebbe anche incoraggiare la crescita del tumore.
Il rapporto tra rischi e benefici deve essere appropriato, per esempio, ci sono alcune malattie congenite che causano malformazioni cranio-facciali così gravi che i rischi di un tale trattamento potrebbero essere clinicamente ragionevoli».
La nuova ricerca è stata pubblicata sulla rivista eLife.

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Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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