Lasceresti la macchina se il trasporto pubblico fosse gratuito? Ecco che cosa hanno scoperto i ricercatori

Il Lussemburgo recentemente è diventato il primo paese al mondo a rendere gratuito tutto il trasporto pubblico: dal 1° marzo 2020, autobus, treni e tram del paese possono essere utilizzati da residenti e turisti senza pagare un biglietto.
Il trasporto pubblico gratuito, tuttavia, non è una nuova idea, dal 1960 le città ne stanno sperimentando il fenomeno. Il Lussemburgo è il primo a diffonderlo in tutto il paese. Oggi, almeno 98 città in tutto il mondo ha una forma di trasporto pubblico gratuito, in alcune aree, solo i residenti possono usarlo, o certi gruppi, come gli anziani.
Il trasporto pubblico gratuito spesso è introdotto per incoraggiare le persone ad usare meno le loro auto, con l’intento di ridurre la congestione nelle città e abbassare l’inquinamento atmosferico e le emissioni di carbonio. Ma funziona?

Nessun biglietto per viaggiare
Gli economisti tendono a sostenere che il trasporto pubblico gratuito è irrazionale e non economico perché genera “inutile mobilità”. Ciò significa che i cittadini semplicemente sceglieranno di muoversi perché è gratuito, aumentando i costi degli operatori di trasporto e le sovvenzioni per gli enti locali, e nel contempo, aumentando le emissioni derivanti dai trasporti pubblici.
Forse non sorprende che l’introduzione del trasporto pubblico gratuito aumenti il numero di persone che lo utilizzano. Le località che hanno introdotto il trasporto pubblico hanno evidenziato una forte crescita di passeggeri, gli effetti sono più evidenti dopo diversi anni. Inoltre alcune ricerche hanno rivelato che, quando le tariffe sono rimosse, utilizza il trasporto pubblico solo un numero limitato di persone che in precedenza ha viaggiato in auto.
I nuovi passeggeri attratti da questo fenomeno sono pedoni e ciclisti, piuttosto che automobilisti, nella maggior parte delle città in cui è stato introdotto il trasporto pubblico gratuito si osserva che il numero di passeggeri proviene prevalentemente da persone che si muovono a piedi, in bicicletta o non viaggiare altrimenti.
Tre anni dopo l’abolizione delle tariffe nella capitale dell’Estonia, Tallinn, il numero di passeggeri degli autobus è aumentato dal 55 al 63 per cento, mentre i viaggi in auto sono diminuiti leggermente (dal 31 al 28 per cento), insieme ai viaggi a piedi (dal 12 al 7 per cento). Il ciclismo (1%) e altri (1%) sono rimasti invariati.
Gli esperti del Cosmopolis Centre di Bruxelles concordano sul fatto che gli effetti del trasporto pubblico gratuito sui livelli del traffico automobilistico sono marginali, sostenendo che il trasporto pubblico gratuito non può di per sé ridurre significativamente l’utilizzo e il traffico delle automobili, né migliorare la qualità dell’aria.
I ricercatori hanno scoperto che il comportamento degli automobilisti e il modo di trasporto che scelgono dipende poco dalle tariffe del trasporto pubblico. Il modo più efficace per ridurre il numero di persone che scelgono di guidare potrebbe essere quello di disincentivare l’uso dell’auto: l’aumento dei costi di parcheggio, l’imposizione di ticket per entrare con l’auto in città o l’aumento delle tasse sul carburante potrebbero essere combinati con tariffe gratuite dei mezzi pubblici. L’abolizione della tariffa potrebbe spingere le persone ad utilizzare  i mezzi pubblici, ma ciò dipende dalla qualità del servizio. Il trasporto pubblico più pulito e più affidabile deve essere un prerequisito per questi schemi se si vuole che gli autobus e i tram competano con l’auto, e renderlo parte di un più ampio piano di investimenti potrebbe avere un grande impatto sulla sostenibilità del trasporto.
L’abolizione delle tariffe può aiutare a rendere visibile il trasporto pubblico come valida alternativa all’auto nelle città dove molti residenti potrebbero essersene dimenticati nel tempo, a causa di minori cronici investimenti. Il trasporto pubblico gratuito da solo non può essere efficace per rendere il trasporto sostenibile, ma può avere molti altri vantaggi che lo rendono utile: una politica sociale progressista può garantire e migliorare l’accesso al trasporto pubblico per diversi gruppi che altrimenti potrebbero avere difficoltà a spostarsi.

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