Mistero buffo

Dario, mi guarda sconsolato e dice:

«Per capire il Mistero buffo, devi sapere che questo era il modo in cui i giullari medievali intrattenevano il pubblico, sfruttando anche piccoli incidenti per dialogare direttamente con esso.

Per catturare la tua attenzione, voglio parlarti di un altro incidente che non ho inventato io ma è stato inventato e messo in scena dal mio ex commercialista, in combutta con un funzionario di Banca. La recita dei due, ha danneggiato me, mia moglie Franca e migliaia di disabili, a cui avevamo destinato l’importo miliardario del Premio Nobel, vinto recentemente.
Una brutta storia che voglio cancellare al più presto. Spero di recuperare tutti i soldi che mi hanno rubato, per far tornare il sorriso ai disabili che hanno riposto fiducia sul nostro aiuto.

Prima di terminare, torno a parlare del mio Mistero buffo, dell’incidente scenico creato ad arte per interagire con gli spettatori. All’epoca, un attore di nome Cherea, li provocava volutamente. A volte mentre recitava, imitava il ronzìo di una vespa, e cominciava ad inseguirla dappertutto, questa volava per tutto il teatro, sugli spettatori e lui la inseguiva coinvolgendo il pubblico in questa situazione».

Dispiace Dario per quello che ti è accaduto, purtroppo il Mistero buffo non è solo quello della finzione teatrale, ma è anche quello del canovaccio "truffaldino" che si replica da sempre nella realtà di tutti i giorni.

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