Mistero buffo

Dario, mi guarda sconsolato e dice:

«Per capire il Mistero buffo, devi sapere che questo era il modo in cui i giullari medievali intrattenevano il pubblico, sfruttando anche piccoli incidenti per dialogare direttamente con esso.

Per catturare la tua attenzione, voglio parlarti di un altro incidente che non ho inventato io ma è stato inventato e messo in scena dal mio ex commercialista, in combutta con un funzionario di Banca. La recita dei due, ha danneggiato me, mia moglie Franca e migliaia di disabili, a cui avevamo destinato l’importo miliardario del Premio Nobel, vinto recentemente.
Una brutta storia che voglio cancellare al più presto. Spero di recuperare tutti i soldi che mi hanno rubato, per far tornare il sorriso ai disabili che hanno riposto fiducia sul nostro aiuto.

Prima di terminare, torno a parlare del mio Mistero buffo, dell’incidente scenico creato ad arte per interagire con gli spettatori. All’epoca, un attore di nome Cherea, li provocava volutamente. A volte mentre recitava, imitava il ronzìo di una vespa, e cominciava ad inseguirla dappertutto, questa volava per tutto il teatro, sugli spettatori e lui la inseguiva coinvolgendo il pubblico in questa situazione».

Dispiace Dario per quello che ti è accaduto, purtroppo il Mistero buffo non è solo quello della finzione teatrale, ma è anche quello del canovaccio "truffaldino" che si replica da sempre nella realtà di tutti i giorni.

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About Pino Silvestri

Pino Silvestri, blogger per diletto, fondatore, autore di Virtualblognews, presente su Facebook e Twitter.
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  1. LE TRUFFE

    Phishing”: l’ultima minaccia che viene dal web

    Pericolo per tutti gli amanti degli acquisti on-line: basterebbe un’e-mail a far prosciugare il vostro conto bancario in sole 72 ore. E’ l’ultima truffa telematica che ha incastrato diversi navigatori fingendo di volerli tutelare. Ebay cerca il rimedio.

    L’e-mail che potrebbe arrivarvi dovrebbe essere più o meno così: “egregio cliente, ci sono stati segnalati tentativi di utilizzo abusivo della vostra carta di credito o di addebito improprio sul vostro conto; è possibile che qualcuno sia riuscito ad impadronirsi di liste di dati sensibili; dateci subito dei vostri codici e numeri di identificazione . Se non provvederete entro 48 ore, dovremo congelare i vostri conti o le vostre password”. Inoltre, prosegue avvertendo l’utente che ulteriori tentativi di mettersi in contatto potrebbero rallentare la procedura, visto che per poter “investigare” su eventuali imbrogli sono necessarie minimo 72 ore: giusto il tempo che occorre per prosciugare totalmente un conto bancario senza lasciare traccia.

    Le società operanti via internet assicurano che mai chiederebbero ad un cliente di fornire in questo modo i propri dati, ma a volte l’abilità dell’ impostore di falsificare le intestazioni e la scarsa informazione dell’utente provocano danni irreparabili. Proprio per combattere la piaga delle truffe, eBay, una delle più famose case d’asta telematiche, ha creato un apposito sito dove chiede ai clienti di girare (ovviamente senza aprirle) le e-mail sospette di essere “phished”, in modo da poter ricorrere successivamente alle autorità di polizia postale.

  2. Come si riconoscono i maghi truffatori

    Armando Pavese, nel suo “Il libro nero della magia” (ed. Piemme), li ha divisi in sette categorie: il superdotato, che abbaglia il cliente con coppe e attestati (rigorosamente fasulli); l’esibizionista, che espone come certificati di garanzie le sue pubblicità sui giornali; il religioso, mistico e incline a farsi il segno della croce; il sicuro, che affronta il problema del cliente in modo spavaldo; il prudente, che mette le mani avanti dicendo che se le sue operazioni non riusciranno è colpa del cliente che c’ha il malocchio; il tecnologico, che usa il pc per fare le sue divinazioni; il magico, che “si circonda di mistero” facendo ricorso a candele e attrezzi esoterici. Più o meno sono i tipi che si vedono passare anche in tv.

  3. Privilegiare la qualità, sempre!

    Non crederai mica che una camicia di Versace possa essere venduta a 5 euro? Possono davvero esistere simili affari? La risposta è no, a meno che non si tratti di un’asta on-line, dove il prezzo basso serve semplicemente come esca di clienti. In caso contrario ci sono ottime probabilità che si tratti di un’enorme bufala. Un recente studio ha rilevato che su 150.000 negozi on-line, almeno 25.000 vendono imitazioni. Le percentuali salgono quando si parla di oggetti come vestiti, borse , orologi, occhiali da sole firmati. Quando si acquista in rete è necessario quindi affidarsi a siti e aziende di provata serietà, rivenditori autorizzati o a famosi centri commerciali on-line (i cosiddetti “mall”).

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