Storace nei consultori? Meglio i preservativi nelle scuole

Il volontario Storace, osservato dall’Osservatore Romano, ha indossato la maglietta del durex con tanto di cintura di castità  e ha iniziato una campagna di intimidazione per le donne, i medici e gli operatori dei consultori che devono applicare la legge sull’aborto.
Durex è la sua legge: prevenire è meglio che abortire.

Riporto il punto di Alessandro Di Tizio di Quaderni Radicali che condivido
In merito alla presenza di Volontari del movimento per la vita nei consultori, va rilevata una anomalia, a nostro avviso molto grave: mentre si intende lavorare attivamente per convincere le donne a non ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza, non si ritiene necessario fare informazione sulla salute sessuale e sulla contraccezione, tentando di eliminare il problema alla radice.
Negli anni i governi, le scuole e il mondo cattolico hanno dimostrato di non essere in grado di fare informazione su tali temi, che pure avvertono come urgenti e delicati. Il problema riguarda anche il mondo dei più giovani, sicuramente i meno preparati ad affrontare gravidanze indesiderate. In Italia ogni anno sono oltre 3.000 le minorenni che ricorrono all’aborto, mentre tra le ragazze che hanno raggiunto la maggiore età il numero cresce: oltre 6.000.
Se per il Ministro Storace è auspicabile la presenza di volontari nei consultori, sarebbe sensato adottare altri due o tre provvedimenti per evitare che la donna arrivi alla scelta dell’aborto: informazione chiara per i giovani, distribuzione di preservativi nelle scuole e abolizione dell’obbligo di ricetta per la pillola del giorno dopo.
In questo modo ogni scelta sarà maturata in un contesto di maggiore consapevolezza e i rischi di gravidanze inattese e indesiderate saranno ridotti notevolmente; a beneficio di tutti, compresi i volontari del Movimento per la vita, che avranno molto meno lavoro da fare nei consultori.

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