Sperimentazione rivoluzionaria per coltivare un “mini fegato” dal linfonodo del paziente

LyGenesis società biotecnologica con sede a Pittsburgh ha avviato uno studio unico nel suo genere su un paziente con insufficienza epatica. Il loro obiettivo è quello di far crescere un secondo fegato funzionale all’interno del corpo del paziente, qualcosa mai realizzato prima. Il metodo, se efficace, potrebbe essere una terapia salvavita per coloro che necessitano di trapianti di fegato ma devono attendere mesi per un organo donatore compatibile.
LyGenesis per testare l’efficacia della terapia cellulare rigenerativa allogenica, attualmente sta conducendo uno studio su un solo paziente con malattia epatica allo stadio terminale (ESLD).
La procedura sperimentale come pubblicato nella rivista Nature, è stata condotta a Houston il 25 marzo. Il rapporto afferma inoltre che il paziente “si sta riprendendo bene” dopo aver ricevuto il trattamento. Tuttavia, la formazione del nuovo organo simile al fegato nel linfonodo può richiedere diversi mesi. Il paziente per prevenire qualsiasi rigetto iniziale delle cellule del donatore, verrà mantenuto in terapia con farmaci immunosoppressori. I medici continueranno a monitorare attentamente la salute del paziente.
È stato evidenziato in questo studio che gli scienziati hanno preparato le cellule epatocitarie donate per il trapianto sospendendole in una soluzione, queste cellule sono state poi trapiantate nei linfonodi addominali superiori del paziente, sono minuscole strutture a forma di fagiolo, queste strutture rappresentano una componente essenziale del sistema immunitario e filtrano i rifiuti dal corpo.
I linfonodi oltre che nell’addome, si trovano anche nel collo e nel torace. Il team di ricercatori ha optato per un metodo minimamente invasivo per iniettare le cellule nel linfonodo del paziente tramite un catetere nel collo.
Il comunicato stampa ha evidenziato:
«I linfonodi agiscono quindi come bioreattori in vivo, aiutando gli epatociti ad attecchire, proliferare e generare tessuto epatico ectopico funzionale».
Le cellule in questo caso, in termini più semplici hanno la capacità di moltiplicarsi nei mesi successivi. I linfonodi in una persona con un fegato compromesso potrebbero funzionare come un secondo organo simile al fegato.

Migliaia di persone muoiono in attesa di un organo
C’è una crescente carenza di organi, gli scienziati stanno cercando tecniche alternative come il bioprinting 3D. Ogni anno, negli Stati Uniti, oltre mille persone muoiono in attesa di un trapianto di fegato. Inoltre, molte persone non sono ammissibili al trapianto perché troppo malate per sopportare il trattamento. LyGenesis ha avviato questo studio clinico di fase 2a per verificare se la sua tecnica possa essere una potenziale terapia per questi individui. L’azienda afferma che questo trattamento cellulare rigenerativo si è dimostrato promettente nei topi, nei cani e nei maiali.
Il team di ricercatori dopo questa prima sperimentazione, prevede di testare il trattamento su 12 pazienti con malattia epatica allo stadio terminale (ESLD).
Michael Hufford, cofondatore e CEO di LyGenesis ha affermato:
«Il nostro studio se avrà successo e otterremo l’approvazione della FDA, la nostra terapia cellulare allogenica potrebbe consentire a un fegato donato di trattare molte decine di pazienti affetti da malattia epatica allo stadio terminale (ESLD), il che potrebbe contribuire a ribaltare a favore dei pazienti l’attuale squilibrio tra domanda e offerta di organi».

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