Prodi: Le grandi opere di Berlusconi? Tutte ferme

Grandi Opere presenti e future:  Anche questa è fatta!!

Abbiamo visto che fine hanno fatto le grandi opere: sono tutte ferme". Così Romano Prodi, leader dell’Unione, critica da Messina le infrastrutture promesse da Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale delle politiche del 2001, ricordando, tra l’altro, lo stato dei lavori dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e di tutte quelle opere che si dovevano realizzare nel Sud e in Sicilia a corollario del Ponte sullo stretto, segnalando: "Mancano una rete stradale e una rete ferroviaria degna di questo nome che consentano al traffico generato dal ponte, in Sicilia come in Calabria, di scaricarsi sul territorio senza traumi".
"Ora – rimarca Prodi – vorrebbero aprire nuovi cantieri, sventare nuove colline, aprire nuove discariche. Per che cosa? Per rimettere a posto le scuole elementari? Per combattere l’erosione delle spiagge o risanare i quartieri più poveri? Per ripulire le strade dai rifiuti? Per restituire un po’ di sicurezza e fiducia ai cittadini? Magari, fosse così! Purtroppo la realtà è ben diversa". Il leader dell’Unione quindi suggerisce, ma è certo che lo farà poi il governo dell’Unione: "Si cominci ad affrontare le emergenze più gravi: la disoccupazione, il lavoro nero, la precarietà. Si pensi al dramma della casa per migliaia di famiglie, a risolvere i problemi della mobilità. Soprattutto bisogna pensare ad uno straordinario impegno per spezzare definitivamente quel perverso intreccio tra politica, affari e criminalità organizzata che infetta la vita quotidiana e impedisce all’economia di aprirsi liberamente. È un impegno – conclude – che ci vedrà al fianco della magistratura e delle forze dell’ordine. Ma è anche un impegno morale che tutti, dico tutti, dobbiamo prendere. Perché il bagaglio di sospetti e di paura che questi intrecci tra affari, politica e criminalità generano è il maggiore ostacolo alla ripresa economica".

Fonte: Cani sciolti

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