Gli asmatici potrebbero presto respirare più facilmente grazie a una nuova scoperta

La nuova ricerca della Edith Cowan University (ECU) a Perth in Australia ha fatto un’importante scoperta che potrebbe portare a trattamenti più efficaci per 262 milioni di malati di asma nel mondo.
Lo studio condotto dalla ricercatrice Stacey Reinke (ECU) e dal ricercatore Craig Wheelock del Karolinska Institute, a Stoccolma in Svezia, pubblicato nella rivista European Respiratory Journal, ha rilevato che gli asmatici gravi hanno un profilo biochimico (metabolita) distinto rilevabile nelle loro urine, rispetto agli asmatici da lievi a moderati e agli individui sani.
I ricercatori hanno analizzato campioni di urina di oltre 600 partecipanti in 11 paesi nell’ambito dello studio U-Biopred, un’iniziativa a livello europeo per identificare e comprendere meglio i diversi sottotipi di asma grave.
Il team di ricerca ha scoperto un tipo specifico di metabolita, chiamato carnitine, diminuito negli asmatici gravi. Le carnitine svolgono un ruolo importante nella generazione di energia cellulare e nelle risposte immunitarie.
Ulteriori analisi hanno rilevato che il metabolismo della carnitina era più basso negli asmatici gravi. Le nuove scoperte consentiranno ai ricercatori di lavorare verso nuove terapie più efficaci per gli asmatici.

Un grande problema per molte persone
Stacey Reinke del Center for Integrative Metabolomics and Computational Biology dell’ECU, ha affermato:
«È fondamentale che il trattamento dell’asma sia migliorato, colpisce 2,7 milioni di australiani, nel 2020 ci sono stati 417 decessi per asma in Australia. L’asma grave si verifica quando non è controllato, nonostante sia trattato con alti livelli di farmaci e/o più farmaci. Per identificare e sviluppare nuove opzioni di trattamento, dobbiamo prima comprendere meglio i meccanismi alla base della malattia».
I ricercatori hanno detto che un modo per farlo è esaminare il profilo chimico del corpo, o “metaboloma”, fornisce un’istantanea dello stato fisiologico attuale di una persona e rende informazioni utili sui processi patologici.
Stacey Reinke ha detto:
«In questo caso, siamo stati in grado di utilizzare il metaboloma urinario degli asmatici per identificare differenze fondamentali nel metabolismo energetico che possono rappresentare un obiettivo per nuovi interventi nel controllo dell’asma».

L’urina può davvero dirci cosa sta succedendo nei polmoni?
Stacey Reinke ha affermato:
«Può essere difficile e invasivo indagare direttamente sui polmoni, ma fortunatamente contengono molti vasi sanguigni, pertanto, qualsiasi cambiamento biochimico nei polmoni può entrare nel flusso sanguigno e quindi essere escreto attraverso le urine. I nostri sono risultati preliminari, ma continueremo a studiare il metabolismo della carnitina per valutarne il potenziale come nuovo obiettivo per il trattamento dell’asma».

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