Mi chiamo Ragnar Sohlman e sono l’esecutore testamentario delle volontà lasciate scritte da Alfred Bernard Nobel. Oggi 27 novembre 1896, ho aperto il suo testamento. Premetto di aver avuto un certo timore perché qualcuno, anonimamente, mi aveva avvertito che la busta poteva contenere, per mia fortuna, solo "dinamite", preparata personalmente da Alfred Bernard Nobel, dopo aver impiegato una vita per realizzarla e non la più pericolosa "nitroglicerina" che al minimo urto sarebbe esplosa, bruciacchiando il testamento con il rischio di non farmi leggere bene quanto lasciato scritto da Nobel.
Per fortuna non è esploso nulla; ho aperto la busta ed ho letto il testamento dinnanzi a parenti e amici di Nobel, erano presenti anche alcuni giornalisti.
Ecco i passi salienti del testo: "Carissimi, vi lascio tutte le mie fortune accumulate in tutto il mondo con la vendita del mio brevetto esplosivo. Quando ho realizzato la dinamite, non immaginavo che questa mia invenzione, sarebbe diventata anche uno strumento di morte e distruzione. Doveva essere utilizzata solo per costruire gallerie, ferrovie e strade. Per farmi perdonare per aver inventato la dinamite che sarà utilizzata anche per scopi militari, ho pensato di devolvere le mie fortune sotto forma di premio a chi opererà per il bene dell’umanità. Desidero che venga istituito a mio nome, un premio a cinque persone che si distingueranno nel campo della fisica, della chimica, della medicina, della letteratura. Un premio in particolare anche a chi opererà per la pace nel mondo. Naturalmente, da quest’ultimo premio, dovranno essere depennati sin da oggi, due personaggi ignobili che hanno utilizzato la mia invenzione per scopi militari e che hanno tentato di corrompere la giuria per essere premiati. Per scrupolo, riporto sul mio testamento i loro nomi: sono un italiano e un americano e si chiamano Silvio e Bush."