Sollecitato dal mio amico alpinista Reinhold Messner, devo tornare a parlare del professore Jean-Paul Richalet, a cui avevo chiesto [vds. post pubblicato il 9 settembre u.s., visibile in questa stessa pagina] di smentire la notizia del suo esperimento fatto sul Monte Bianco. Pensavo, con quel mio intervento, di salvaguardare la “inviolabilità” della montagna, “morbosamente” cara al grande Messner. Questo il vero motivo del mio sollecito, inoltrato al professore Richalet.
Messner, da “amante morboso” della montagna, mi aveva ringraziato per quella mia presa di posizione; tanto era bastata per tranquilizzarlo: nessuno, con il viagra o senza viagra, avrebbe “violato” la sua “amata” montagna.
Purtroppo, quello che non doveva accadere è accaduto. Dovete credermi, vedere il mio amico Messner, urlare come uno Yeti, con le lacrime agli occhi, mi ha profondamente colpito. Piangeva e singhiozzava come un bambino, sbattendo i pugni sul tavolo, dove era poggiata la prima pagina di un giornale nazionale. Il titolo a caratteri cubitali e una foto del Monte Bianco in bella evidenza, chiarivano tutto: «Inaudito, un folle ha stuprato l’amante di Messner!»