Il giorno di San Valentino.

 

Il giorno di San Valentino.

La cerimonia inizierà a breve. Temevo di arrivare in ritardo per colpa del blocco del traffico, in atto da qualche giorno. Possiamo trasferirci solo a piedi; è categorico il divieto di utilizzare il nostro mezzo di locomozione, l’amatissimo cavallo.
Gambe da maratoneta non mi mancano, così di buon mattino, a passo spedito, ho raggiunto l’area del Palatino. Ho spintonato, quasi travolgendolo, un tizio che avevo davanti,  che mi impediva di guadagnare in fretta i migliori posti a ridosso della grotta  Lupanar. I “vecchi” mi hanno raccontato che in questa grotta si rifugiò la lupa, quella che allattò Romolo e Remo.
Noi pagani, amiamo molto questo giorno. Anche io partecipo volentieri ai festeggiamenti.
Quest’anno la mia partecipazione è diretta: il mio nome, scritto in un bigliettino di carta, è stato messo dentro l’urna, insieme a migliaia di altri nomi di donne e uomini. Tutti insieme, parteciperemo all’estrazione dell’accoppiamento, in onore del dio Lupercus. Le coppie abbinate dal sorteggio, dovranno convivere “intimamente” per un intero anno.
Spero di essere fortunato. Il sorteggio di quest’anno lo temo in modo particolare. Alcuni nomi sono stati inseriti personalmente  dall’Imperatore Claudio II, detto il pazzo.
Come da più parti confermato,”il pazzo”, per non smentirsi, ha inserito nell’urna delle vere mine vaganti: Letizia Moratti, Elisabetta Gardini, le tre sorelle Carlucci, Iva Zanicchi, Maria De Filippi. A sorpresa, come confermano voci provenienti dalla grotta, hanno inserito nell’urna anche il nome di Cecchi Paone.
Il rito dell’accoppiamento  è appena iniziato. L’uomo che ho rischiato di travolgere è vicino a me. Scuote la testa e mi sussurra: “Non sono pagano, arrivo da fuori, mi ha convocato l’Imperatore Claudio II. Vuole punirmi perché io ho una visione dell’amore diametralmente opposta alla sua. Uomo e donna, non possono essere accoppiati con un sorteggio pagano, come usa fare l’Imperatore.
Mi chiamo Valentino, sono cristiano, predico l’accoppiamento spontaneo, quello che nasce dal profondo del cuore”.
Ehi, allora ti conosco, ho detto all’uomo accanto a me. Sono arrivate anche qui le gesta delle tue storie. Tra queste, quella della rosa rossa che hai donato a due innamorati che litigavano sempre. Quella rosa miracolosa, non ha fatto più litigare i due giovani, giunti al punto di donarsi eterno amore.
Valentino – ho proseguito -, il rito è appena iniziato. Come vedi, i cerimonieri – che noi pagani chiamiamo Luperci -, hanno appena ucciso alcune capre. Adesso con la lama insanguinata, segnano la fronte di due adolescenti che rappresentano l’amore. Siamo entrati nel vivo della festa. I Luperci si stanno spogliando per rimanere vestiti solo con un perizoma. Eccoli, con i brandelli di pelle delle capre uccise, mentre corrono in mezzo alla folla per colpire solo le donne per renderle fertili e favorire la loro voglia di rimanere incinte.
“I vostri soliti riti pagani” – il laconico commento di Valentino – e poi, senza prendere fiato, quasi sbigottito: “Perché i Luperci, stanno colpendo duramente quella donna”?
Valentino, confesso che è una prassi inusuale, un imprevisto. Fammi osservare meglio. Ah, adesso ho capito. La pseudo donna che è stata colpita duramente, non è una donna. Deve essersi atteggiata troppo a Pa(v)one. Questo non è piaciuto ai Luperci. L’hanno interpretato come un intento “dichiarato” di volersi accoppiare solo con gli uomini.
Tra una fase della cerimonia e l’altra, arrivò il momento tanto atteso, quello del sorteggio degli accoppiamenti. In un silenzio spettrale, le voci dei Lupanari, in circolo intorno all’Imperatore pazzo, snocciolavano i nomi delle coppie, che di corsa, appena chiamate, raggiungevano la soglia della grotta  Lupanar, per inginocchiarsi ai piedi dell’Imperatore e ricevere la sua benedizione.
Arrivò anche il turno di Valentino. Raggiunse l’Imperatore che tentò in tutti i modi di farlo diventare pagano. Valentino rifiutò e questo rifiuto segnò la sua fine. L’Imperatore pazzo lo condannò a morte, però anche per lui, volle scegliere una ragazza. Era la figlia cieca di Asterius, il guardiano della grotta.
Valentino e la ragazza, accompagnati dalle guardie,  passarono vicino a me.
Io guardai Valentino, per sdrammatizzare cercai di rincuorarlo con una frase di circostanza: “Valentino, oggi è il tuo giorno fortunato, anche tu hai trovato l’amore!”.

Accennò un tiepido sorriso e mi rispose: “Si, prima della mia fine, voglio lasciare un messaggio d’addio. Puoi dire a tutti che oggi ho trovato l’amore vero. Un amore che non guarda se hai una montagna di soldi, il macchinone e la barca. L’amore vero è proprio questo perché è cieco”.

 

Tratto da Italysoft

La leggenda

… il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano (per la  fertilità), è l’ origine di questa festa degli innamorati.

Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna  e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.

Determinato mettere un termine a questa ottocentesca vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo “degli innamorati per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima.

A Roma, nel 270 D. C il vescovo Valentino di Interamna, amico dei giovani amanti, fu invitato dall’imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, 270, San Valentino fu lapidato e poi decapitato.

La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell’esecuzione, sia “caduto” nell’amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d’addio: ” dal vostro Valentino, ” una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore…”.

Come dire Ti Amo in tutte le lingue

Ungherese szeretlek Latino Te amo
Basco maite zaitut Filippino Mahal kita
Rumeno te iubesc Russo Ya tybyà lyublyu
Croato volim te Polacco kocham cie
Danese Jeg elsker dig Portoghese amo-te
Inglese I love you Turco Seni seviyorum
Greco S’ayapo Svedese Jag aelskar dig
Francese Je t’aime Spagnolo Te amo
Slovacco lubim ta Tedesco Ich liebe dich
Giapponese Kimi o ai shiteru Brasiliano amo você
Ceco miluji te Norvegese Jeg elsker deg
Olandese Ik hou van jou Irlandese Taim i’ ngra leat
Finlandese minä rakastan sinua
Albanese te dua

Altro elenco

Afrikaans Et het jou lief
Albanian Te dua
Alsacien (Elsass) Ich hoan dich gear
Amharic Afekrishalehou
Apache Sheth she~n zho~n
Arabic Ohiboke (male to female)
Ohipak
Nohiboka (female to male)
Nohiboka (male to male)
Nohiboke (female to female)
Armenian Yes kez si’rumem
Bambara M”bi fe
Basque Maite zaitut
Belarusia Ya tabe kahayu
Bengali Ami tomake bahlobashi
Bolivian (Quechua) Qanta munani
Bosnian Volim te
Bulgarian Obicham te
Burmese Chit pa de
Cambodian Bon sro lanh oon
Soro lahn nhee ah
Catalan T’estimo
Chamoru Hu guaiya hao
Cheyenne Ne mehotatse
Chichewa Ndimakukonda
Chinese Ngo oi ney a (Cantonese dialect)
Wo ai ni (Mandarin dialect)
Corsican Ti tengu cara (to female)
Ti tengu caru (to male)
Creole Mi aime jou
Croatian Volim te
Czech Miluji tje
Danish Jeg elsker dig
Deutch Ich liebe dich
Dutch Ik hou van je
English I love you
Equador (Quechua) Canda munani
Esperanto Mi amas vin
Estonian Mina armastan sind
Ethiopian Afgreki
Farsi Tora dost daram
Faroe Island Eg elski teg
Finnish (Mä) rakastan sua
Mina Rakastan sinua
French Je t’aime
Frisian Ik hald fan dei
Gaelic Ta gra agam ort
Galician Querote
Ghanaian Me dor wo
Georgien Mikvarhar
German Ich liebe Dich
Greek S’ayapo
Greenlandic Asavakit
Gujarti Hoon tane pyar karoochhoon
Hausa Ina sonki
Hawaiian Aloha wau ia ‘oe
Hebrew Anee ohev otakh (male to female)
Anee ohevet otkha (female to male)
Anee ohev otkha (male to male)
Anee ohevet otakh (female to female)
Hindi Mai tumse pyar karta hun (male speaker)
Mai tumse pyar karti hun (female speaker)
Hopi Nu’umi unangwa’ta
Hungarian Szeretlek
Icelandic Eg elska thig
Indonesian Saya cinta padamu
Irish T’a gr’a agam dhuit
Taim – i”ngra leat
Italian Ti amo
Japanese Kimi o ai shiteru
Aishiteru
Korean Sa-rang-hae-yo
Sarang Heyo
Kurd Ez te hezdikhem
Lao Koi muk jao
Latin Te amo
Latvian Es tevi milu
Lebanese Bahibak
Lithuanian As tave myliu
Luxembourgish Ech hun dech gär
Macedonian Te ljubam
Maiese Wa wa
Malaysian Saya cintamu
Saya cintakan mu
Marshallese Yokwe Yuk
Mohawk Konoronhkwa
Mongolian Be Chamad Hairtai
Moroccan Kanbhik
Ana moajaba bik
Navajo Ayor anosh’ni
Ndebele Niyakutanda
Nepali Ma timi sita prem garchhu
Norwegian Jeg elsker deg (Bokmål)
Eg elskar deg (nynorsk)
Op Op lopveop yopuop
Pakistani Mujhe tumse muhabbat hai
Phillipines Mahal kita
Polish Kocham ciebie
Ja cie kocham
Portuguese (Brazil) Eu te amo
Punjabi Main tainu pyar karna
Romanian Te iubesc
Te ubesk
Russian Ya tebya lyublyu
Ljublju tebja
Samoan Ou te alofa outou
Alofa au ia oi
Sanskrit twayi snihyaami
Serbian Volim te
Sesotho Kiyahurata
Singhalese (Ceylon) Mama oyata adarei
Sioux Techihhila
Slovak Lubim ta
Slovenian Ljubim te
Somalian Waan ku jeclahay
Spanish Te quiero
Sri Lanka Mama Obata Aadarei
Swahili Nakupenda
Nina ku panda
Swedish Jag älskar dig
Switzerland Ich lieb Di
Tagalog Iniibig kita
Tahitian Ua Here Vau Ia Oe
Taiwan Wa ga ei li
Tamil Nan unnai kathalikaraen
Telugu Nenu ninnu premistunnanu
Thai Phom rug khun (male)
Chan rug khun (female)
Khao raak Thoe
Tunisian Ha eh bak
Turkish Seni seviyorum
Ukrainian Ya tebe kokhayu
Urdu Main tumse muhabbat karta hoon
Mai aap say pyaar karta hoo
Vietnamese Anh yêu em (to female)
Em yêu an (to male)
Welsh Rwy’n dy garu di
Youguslavia Ja te Volim
Yiddish Kh’hob dikh lib
Zulu Ngiyakuthanda
Tom ho’ichema

San Valentino